Fisco e contabilità

Fondo di solidarietà comunale, al via la rendicontazione a Sose delle maggiori risorse per i servizi sociali

Le amministrazioni avranno tempo fino al 31 maggio per ottemperare all'obbligo

di Elena Masini e Alberto Scheda

Verrà aperto in questi giorni il portale di Sose dedicato alla rendicontazione delle maggiori risorse assegnate nell'ambito del Fondo di solidarietà comunale 2021 ai Comuni delle regioni a statuto ordinario per l'implementazione dei servizi sociali previsti dall'articolo 1, comma 449, lettera d-quinquies, della legge 232/2016. Il Dpcm 1° luglio 2021 ha stabilito i termini per il monitoraggio e le modalità di rendicontazione, raffrontando spesa storica 2017 dei questionari Sose dei Comuni e il fabbisogno monetario del sociale attribuito all'ente stesso. Il percorso di questa prima rendicontazione è stato piuttosto accidentato a causa dei ritardi nella pubblicazione del decreto e dei relativi criteri e vedrà il traguardo il prossimo 31 maggio, data entro la quale tutti i Comuni saranno chiamati a trasmettere a Sose i dati inerenti i livelli di servizio erogati e, se dovuta, la rendicontazione delle risorse.

Per anticipare i tempi, nelle settimane scorse Ifel ha attivato un proprio portale denominato «Ifel Obiettivi per il sociale», che consente di predisporre la relazione e simulare il posizionamento dell'ente, non solo in relazione ai livelli di servizio offerti ma anche in relazione all'obbligo di rendicontazione delle risorse. Il fattore tempo decisivo in quanto tali informazioni dovranno essere oggetto di specifica approvazione in consiglio comunale come allegati al rendiconto dell'ente entro il 30 aprile, per poi essere certificati a Sose entro il 31 maggio.

Il termine del 31 maggio è specificatamente previsto dall'articolo 1, comma 3 del decreto, mentre la necessità di approvare come allegato del rendiconto la relazione entro il 30 aprile è contenuta come indicazione nell'allegato al Dpcm. Ma chi è tenuto a tale nuovo adempimento che a partire da quest'anno diventerà strutturale?

Obblighi di monitoraggio: sono tenuti al monitoraggio (e quindi alla trasmissione dei quadri 1-2 e 4) tutti gli enti, anche quelli che non hanno ricevuto risorse aggiuntive (colonna f dell'allegato al Dpcm 1° luglio 2021) ovvero coloro che pur avendo ricevuto risorse aggiuntive hanno registrato una spesa storica superiore al fabbisogno monetario standard. In tal caso, infatti, tali risorse sono considerate a titolo di rimborso spese e non devono essere rendicontate.

Obblighi di rendicontazione: sono soggetti alla rendicontazione delle risorse (e quindi alla compilazione del quadro 3) solo i comuni che hanno ricevuto risorse aggiuntive effettive (importo superiore a 1.000 euro in colonna f) dell'allegato al Dpcm) e che hanno una spesa storica inferiore allo standard. Chi non dovesse riuscire a giustificare l'utilizzo di tali risorse attraverso l'assunzione di assistenti sociali o altre figure specialistiche, ovvero attraverso un incremento degli utenti serviti o un trasferimento all'ambito, sarà obbligato a restituirle mediante recupero sul Fondo di solidarietà comunale ovvero mediante trattenuta sugli incassi Imu. È importante precisare che le assunzioni disposte a valere su tali risorse sono rendicontabili anche negli esercizi successivi al 2021, per giustificare le risorse aggiuntive che arriveranno sempre più cospicue per raggiungere i livelli essenziali delle prestazioni.

Nel caso di gestioni associate dei servizi sociali tramite unioni, consorzi o enti capofila questi ultimi dovranno fornire i relativi dati, suddivisi per ambito comunale, ad ogni ente il quale li rendiconterà come propri. Ad esempio, nel caso di comuni appartenenti ad una convenzione gli utenti saranno quelli del proprio territorio gestiti in forma associata più quelli del proprio territorio gestiti direttamente. Ciò potrà generare problemi la dove, come dovrebbe essere una vera gestione associata, le risorse trasferite all'unione dai comuni siano utilizzate in base ai bisogni e non in base alla residenza degli utenti. Potrebbe quindi generarsi un disallineamento fra utenti e spesa del singolo comune. Importante quindi sottolineare, che al contrario dei questionari Sose ordinari, le unioni di Comuni non dovranno effettuare una propria rendicontazione. Sempre più forte diventa quindi la necessità di attivare flussi informativi costanti di rendicontazione tra l'ente gestore e gli enti partecipanti.

Importante è garantire la corretta compilazione annuale dei questionari Sose. Infatti, nel caso in cui un ente non abbia redatto il questionario FC40U relativo al 2017, la spesa presa a riferimento per i servizi sociali sarà pari a zero. Dovrà quindi chiedere la riapertura del questionario a Sose e procedere alla compilazione. Diversamente dovrà comunque rendicontare le risorse aggiuntive erogate compilando il quadro 3 della relazione.

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