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Farmacie comunali, la rete Admenta passa ai tedeschi del gruppo Phoenix

I Comuni dovranno decidere se restare azionisti, nuove acquisizioni in Veneto

di Sara Monaci

L’operazione a livello internazionale era stata annunciata la scorsa estate, ma per il closing - che avrà ricadute a livello locale - ci vorrà ancora qualche mese: si parla della primavera del 2022. Dopodiché le oltre 200 farmacie con il marchio Farmacie comunali e Lloyds, situate prevalentemente nelle regioni del centro-nord, parleranno tedesco. La holding Admenta Italia, controllata dal gruppo americano McKesson, verrà ceduta alla tedesca Phoenix.

Le motivazioni sembrano quelle strategiche: la McKesson vorrebbe tornare a concentrarsi sul suo core business negli Stati Uniti, e in Europa lascia il presidio in sei paesi, tra cui l’Italia. Subentra una società tedesca che invece si sta rafforzando in tutta Europa. Per chiudere l’operazione ci sarà bisogno del parere dell’Antitrust, per valutare possibili situazioni di concentrazione.

Il gruppo Admenta Italia è partito da Bologna nel 1999 e ora è presente in numerose città italiane, tra cui Milano. I comuni detengono una quota di minoranza delle società farmaceutiche cittadine, intorno al 20%. Quindi dovranno valutare se mantenere inalterata la loro partecipazione, con il nuovo azionista di riferimento, o se pensare di uscire. Il dossier a Milano non è stato ancora aperto, ma nulla fa pensare ad un cambiamento radicale.

Le farmacie gestite o di proprietà di Admenta Italia sono più di duecento, e recentemente se ne sono aggiunte quattro a Roma (a cui si aggiunge il network di circa 60 farmacie indipendenti che si affiliano a Lloyds in franchising). Attraverso la controllata FarmAlvarion inoltre distribuisce farmaci a 2.500 case di cura.

L’ad Domenico Laporta sottolinea che Admenta tornerà con il bilancio 2021, che verrà chiuso a marzo, vicino ai livelli pre-Covid, con un fatturato di circa 600 milioni. «Le farmacie hanno sicuramente lavorato molto durante la pandemia, ma non va sottovalutato che alcuni segmenti sono diminuiti, come la dermocosmesi e il farmaco vero e proprio, a causa della diminuzione delle visite specialistiche e delle prescrizioni. Inoltre - prosegue - va considerato che nel 2020 non ci sono state influenze, e quindi sono diminuiti i farmaci da banco venduti. Tuttavia l’attività dei tamponi ha compensato».

Nonostante il cambio di proprietà, proseguono i progetti espansionistici nelle aree dove il gruppo è meno presente, come ad esempio il Veneto. Il Nord continua ad essere al momento il territorio più interessante.

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