Urbanistica

Resta da delimitare la diligenza delle banche

L'Agenzia delle Entrate dovrà definire il concetto di colpa grave e indicare i controlli necessari

di Giuseppe Latour

L'approvazione dell'emendamento al decreto legge Aiuti bis «in tema di cessione dei crediti è un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti». È ora importante, però, «che l'agenzia delle Entrate adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l'acquisto dei bonus edilizi». È quanto spiegano, in una nota, il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, e il direttore generale, Giovanni Sabatini. Nelle stesse ore la presidente Ance, Federica Brancaccio dice: «Abbiamo vinto una grande battaglia grazie allo sforzo di tutti». E il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio esprime soddisfazione per una correzione che punta a evitare «di trasformare misure introdotte per il rilancio dell'economia e la sostenibilità ambientale in un micidiale boomerang».Il passo in avanti rispetto al precedente assetto, insomma, è indubbio: con la circolare 23/E di giugno, l'agenzia delle Entrate ha spiegato che il cessionario è solidalmente responsabile, in caso di acquisto di crediti, quando ometta «il ricorso alla specifica diligenza richiesta».

Ora l'emendamento al Dl Aiuti bis aggiunge che la responsabilità solidale si consolida solo nelle ipotesi di dolo o colpa grave: insomma, quelle più rilevanti (e rare).Il primo dubbio degli operatori, però, è che nel concetto di colpa grave resta un margine di aleatorietà; resta, cioè, decisivo definire il livello di diligenza richiesto a chi acquista, banche in testa. E, quindi, restano centrali i sei indici di rischio, individuati dalle Entrate, che servono proprio a misurare la diligenza. Su questo, una prossima circolare darà nuove indicazioni operative al mercato. Dopo l'emendamento, diventa essenziale, secondo quanto spiegano anche dalla Class action nazionale dell'edilizia: tutti si augurano che segni un'inversione di tendenza rispetto alla circolare 23/E. «In presenza degli indici di rischio bisogna dimostrare di essere diligenti - spiega Antonio Piciocchi, partner Deloitte -, non è però ancora chiaro quali verifiche andranno fatte. Ad esempio, nella maggior parte dei casi i contribuenti non hanno un profilo reddituale patrimoniale adatto a pagare quei lavori, soprattutto in quest'epoca di incertezze sotto il profilo economico».Qualche dubbio lascia anche il meccanismo dell'asseverazione "ora per allora" per i bonus diversi dal 110 per cento.

L'emendamento, che peraltro crea nuovi regimi temporali differenziati a seconda della data di creazione del credito, delinea un triangolo di interessi confliggenti: il fornitore, rimasto con il credito in pancia, per liberare il possibile compratore da ogni responsabilità sul trasferimento e facilitare la vendita, acquisisce asseverazione e visto di conformità relativi al bonus. Trattandosi, però, di interventi piuttosto antichi (realizzati prima del 12 novembre 2021), andrà fatto un lavoro di recupero, probabilmente con la collaborazione del titolare della detrazione, che si annuncia complicato. Tanto che qualcuno pronostica che «difficilmente si riusciranno a smobilizzare crediti diversi da superbonus ante novembre 2021». Inoltre, se qualcuno riuscirà a prendere questo treno e a liberarsi dei bonus incagliati, i crediti che non disporranno di questa asseverazione postuma rischiano di uscire definitivamente dal mercato, a causa della scarsa appetibilità per gli acquirenti.

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