Fisco e contabilità

Regia di Invitalia su 1.954 interventi del Piano

Gli accordi quadro supportano i 341 soggetti attuatori di 7,1 mld di investimenti

di Gianni Trovati

Dal centro arrivano problemi per il Pnrr dei Comuni. Ma arrivano anche soluzioni. Che provano a evitare l’ennesima replica di un conflitto fra autonomie locali e ministeri declinato questa volta nella chiave del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E soprattutto tentano di costruire una rete di sicurezza per contrastare i rischi determinati dalle difficoltà di destreggiarsi in un dedalo di norme e procedure da parte di enti locali impoveriti negli organici dai lunghi anni di freno alle assunzioni.

Il perno di questo sistema è rappresentato da Invitalia, che con il Pnrr ha trovato negli ultimi mesi un nuovo protagonismo.

Lo strumento sono gli accordi quadro, nati dal coordinamento stretto costruito durante il governo Draghi fra la cabina di regia del Piano e l’Anci.

Con queste intese, la società guidata dall’aprile scorso da Bernardo Mattarella offre agli enti locali un supporto operativo a tutto campo, che parte dalla definizione e dall’avvio degli investimenti e li accompagna nella realizzazione, monitoraggio e rendicontazione in corso d’opera fino alla valutazione finale.

Finora il contatore dei progetti Pnrr coperti dagli accordi quadro fra Invitalia e gli enti territoriali registra 20 procedure, che si traducono in 1.954 interventi per 7,096 miliardi su cui sono impegnati 341 soggetti attuatori.

Il filone più consistente in valore assoluto riguarda la sanità, con 3,24 miliardi per la realizzazione di centrali operative territoriali, ospedali e case di comunità chiamati a realizzare quell’integrazione socio-sanitaria chiesta a gran voce dai Comuni ma fin qui rimasta confinata a poche esperienze fortunate. I sindaci sono poi in prima fila nelle intese con la società del Mef sui piani urbani integrati, articolati in 399 interventi di rigenerazione urbana da 1,84 miliardi divisi in 13 Città metropolitane, e nel programma nazionale per la qualità dell'abitare, che conta 1,23 miliardi per 261 interventi di edilizia residenziale pubblica e riqualificazione in 68 città. Il quadro si completa per ora con la cultura, a partire dagli investimenti su patrimonio culturale, edifici e aree naturali (721 milioni in 105 interventi).

Ma potrebbe ampliarsi ancora, almeno nelle speranze dei sindaci che vedono negli accordi quadro una leva anche per superare le difficoltà frequenti nei rapporti fra i Comuni e i ministeri titolari degli interventi Pnrr.

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