Fisco e contabilità

Zero euro dopo 21 mesi: nemmeno il terremoto accelera i fondi ministeriali

In un groviglio burocratico-gestionale le risorse si perdono fra i ministeri

di Gianni Trovati

Quella che segue non è aneddotica. È invece la misura della distanza che separa le ambizioni del Pnrr dall’ordinaria amministrazione italiana. Con tutti i rischi del caso.

San Marcello è un Comune di 2mila abitanti in provincia di Ancona. Come molti altri enti delle aree colpite dal terremoto nel 2016, ha partecipato all’avviso pubblico per il «fondo Sisma 120», chiamato così perché metteva a disposizione appunto 120 milioni per la ristrutturazione delle scuole. San Marcello, persa per un soffio la prima assegnazione in cui è finito 58esimo su 568 in una graduatoria che ha finanziato 43 progetti, è stato ripescato quando i 120 milioni previsti nel 2019 sono diventati 130 nel 2020. Ma i soldi non sono arrivati. Come mai?

Dopo aver bussato a tutte le porte con l’aiuto dell’Anci, il sindaco Graziano Lupi ha ricevuto la risposta del ministero dell’Economia. Che suona così: «La disposizione di cui all’articolo 32, comma 7-bis del decreto legge 14 agosto 2020, n.104, è stata modificata dall’articolo 58-bis, comma 1, del decreto legge 25 maggio 2021, n.73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n.106, che ha sostituito al Fondo di cui all’articolo 41, comma 2 del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, il Fondo di cui all’articolo 11, comma 4-sexies del decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n.21». E più non dimandare, avrebbe detto Dante, che nel De Vulgari Eloquentia giudicava «aggrovigliato» il dialetto della Marca Anconitana solo perché non aveva mai letto una nota ministeriale.

Ma come mostra la ricostruzione dei tecnici Mef, il groviglio burocratico non è solo linguistico. È soprattutto gestionale. Tradotto in italiano, il problema nasce dal fatto che i 10 milioni aggiuntivi erano stati attribuiti al commissario straordinario per il terremoto e non al ministero dell’Istruzione. Il commissario allora ha chiesto aiuto al Mef, che ha girato i fondi al ministero giusto nel novembre 2021, 16 mesi dopo lo stanziamento. L’Istruzione ha quindi preparato il decreto di riparto e l’ha inviato alla Corte dei conti: da dove non è ancora tornato. Nel frattempo i mesi di attesa sono diventati 21. Mentre il tran tran amministrativo sviluppava il proprio tranquillo percorso, però, il mondo cambiava più volte, con il crollo pandemico e la successiva ripresa stroncata poi dalla guerra in Ucraina. A San Marcello, spiega il sindaco che da ingegnere è uomo pratico, tutto questo ha fatto crescere di oltre il 40% i prezzi di materiali ed energia. Con la conseguenza che il cofinanziamento previsto due anni fa oggi è impossibile, e quindi i lavori non potrebbero comunque partire. Meno male che ora c’è il Pnrr.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©