Fisco e contabilità

Decreto taglia-prezzi: salta ancora il rinvio dei rendiconti, al responsabile finanziario le modifiche degli allegati per la certificazione Covid

Non passa l'ennesima richiesta di proroga del rendiconto 2021 la cui approvazione da parte del consiglio resta fissata al 30 aprile

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Luci ed ombre sul rendiconto 2021. Diventa di competenza del responsabile finanziario la rettifica degli gli allegati del risultato di amministrazione, ma non passa l'ennesima richiesta di proroga del rendiconto 2021, la cui approvazione da parte del consiglio resta fissata al 30 aprile. Le novità arrivano dall'esame degli emendamenti da parte delle Commissioni Senato chiamate a chiudere l'iter sul decreto legge 21/2022.

Al fine di rendere coerenti gli allegati al rendiconto 2021 con gli esiti della certificazione Covid-19/2021 (in scadenza al 31 maggio), è di competenza del responsabile del servizio finanziario, al pari dello scorso anno, il provvedimento di variazione del prospetto concernente il risultato di amministrazione (allegato a) e dell'elenco analitico delle risorse vincolate (allegato a/2). É comunque sempre indispensabile acquisire il parere dell'organo di revisione economico- finanziario. Qualora risulti necessario rettificare anche il valore complessivo del risultato di amministrazione, il provvedimento rimane di competenza dell'organo consiliare, previo parere dell'organo di revisione economico-finanziario.

La novità, che semplifica notevolmente l'attività dei servizi finanziari, consente di accelerare la chiusura delle operazioni sull'anno 2021. Operazioni che avrebbero dovuto essere approvate dal consiglio entro il 30 aprile.

Una ulteriore novità riguarda poi la revisione degli indicatori di deficit strutturale di bilancio per i comuni. In considerazione della situazione straordinaria di emergenza sanitaria derivante dalla diffusione dell'epidemia da Covid-19, ai fini del calcolo per gli anni 2020, 2021 e 2022 dei parametri obiettivi di cui all'articolo 242 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, gli enti locali includono tra gli incassi i ristori destinati alla compensazione delle minori entrate connesse all'emergenza sanitaria stessa negli anni di riferimento.

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