Urbanistica

Adriatica, al lavoro su 8,3 miliardi già disponibili. Ponte di Messina, progetto di Rfi nel 2023

Il ministro Giovannini: «Sul Ponte daremo notizia a brevissimo dei tempi dell’operazione»

di G. Sa.

Incalzato dalle domande poste dai senatori nel corso dell’audizione in commissione Bilancio, il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha detto ieri che a breve comunicherà le date dell’operazione Ponte di Messina. «Sul Ponte - ha detto Giovannini - posso finalmente dire che Rfi ci ha comunicato il calendario di avvio dei lavori e che quindi daremo notizia a brevissimo dei tempi dell’operazione». Si tratta di «un’operazione ovviamente complessa», ha sottolineato Giovannini.

Qualche parlamentare ha già assaporato scenari di ruspe e gru, ma si tratta, in realtà, del cronoprogramma dei lavori del progetto di fattibilità tecnica ed economica (Pfte) che dovrà decidere qual è la soluzione progettuale più adatta, senza escludere l’opzione zero. Rfi consegnerà il Pfte nella seconda metà del 2023 e questo dovrebbe comunicare nei prossimi giorni Giovannini. Il ministro ha anche anticipato che dalla prossima estate i tempi di attraversamento ferroviario dello Stretto «si ridurranno di un’ora su tre, grazie a un intervento di elettrificazione della linea che evita che il treno debba eseguire manovre complesse per l’attraversamento».

Ieri è stato anche avviato il percorso che deve portare alla definizione dei progetti per l’asse ferroviario adriatico, con un incontro fra il Mims e le Regioni interessate. Ci sono i 5 miliardi della legge di bilancio 2022 cui si aggiungono 3,3 miliardi di risorse già presenti nel contratto di programma di Rfi. Altre potrebbero arrivare dai bandi per i fondi europei del Connecting Europe Facility (Cef) dopo che l’asse adriatico è stato promosso e ricompreso nella nuova mappa dei progetti Core del Ten-T. Gli incontri di questi giorni servono proprio a completare il quadro dei progetti che fanno parte del programma complessivo e dei relativi fabbisogni finanziari. Sarà poi il ministro a definire la destinazione con il Mef.

Il cuore del nuovo intervento adriatico sarà il raddoppio della Bari-Lecce e il prolungamento verso Taranto, mentre fra i progetti già previsti c’era il raddoppio della Pescara-Bari. Ci sarà anche un forte attrezzaggio tecnologico perché, nel chiedere l’inserimento dell’Adriatica fra i progetti della serie A europea, il governo italiano si è impegnato a darle caratteristiche di linea Alta velocità (a 200-250 km/h) lungo tutto il percorso da Bologna a Lecce. Un progetto che va visto sulla mappa del Mezzogiorno a completamento degli interventi in corso sulla Napoli-Bari e quelli in partenza sulla Taranto-Metaponto.

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