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Infrastrutture: le imprese di trasporto chiedono 247 opere prioritarie per un valore di 200 miliardi di euro

Presentato il rapporto Uniontrasporti-Unioncamere che mette insieme 19 rapporti regionali. Il fabbisogno del Sud è di 57 opere stradali e ferroviarie per 90 miliardi

di M.Fr.

Sono 247 le "priorità infrastrutturali di livello 1", per un valore complessivo di oltre 200 miliardi di euro, individuate da un rapporto composto da 19 libri bianchi regionali realizzati in 15 mesi di lavoro da Uniontrasporti con il concorso delle Camere di commercio e di Unioncamere. Il rapporto - che ha individuato 516 interventi segnalati dai territori di cui appunto 247 prioritari - viene presentato oggi e domani in un convegno organizzato a Roma da Unioncamere. In ciascuno dei libri bianchi vengono indicate le opere prioritarie ma anche i contesti territoriali, i punti di forza e di debolezza delle infrastrutture a livello locale, le esigenze e le priorità del sistema produttivo. Il 52% delle opere, per un valore di 104,5 miliardi è finanziato con risorse previste da Pnrr, fondi comunitari e investimenti privati. Tra le principali infrastrutture prioritarie ci sono le linee ferroviarie dell'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e Napoli-Bari, la linea ferroviaria Adriatica, il nuovo collegamento tra Catania e Palermo, la Gronda di Genova, l'ammodernamento della Statale Jonica.

Dei 247 interventi prioritari, il 39% riguarda le regioni del Mezzogiorno, il 21% quelle del Nord Est, il 21% quelle del Centro e il 19% quelle del Nord Ovest. Il sistema viario è il più coinvolto: il 44% delle priorità interessa questa via di transito, il 33% riguarda invece il sistema ferroviario, il 6% quello portuale, il 6% quello interportuale e il 5% quello aeroportuale. Il restante 6% è relativo al sistema idroviario, ciclabile e alla governance. Gli interventi relativi al sistema viario e ferroviario assorbono oltre il 90% del valore economico complessivo, mentre i nodi (porti, interporti e aeroporti) si fermano a 11,5 miliardi di euro (5%). Il valore degli interventi prioritari per rilanciare il Mezzogiorno supera i 90 miliardi di euro, di cui 57 dedicati al sistema ferroviario.

I primi 10 interventi più onerosi assorbono il 40% del valore totale di oltre 200 miliardi di euro. Le opere più costose sono l'Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, il completamento e la messa in sicurezza della A2 Autostrada del Mediterraneo, l'ammodernamento della Statale Jonica, tutti interventi particolarmente sollecitati dalle imprese calabresi; la linea ferroviaria Adriatica, indicata dalle imprese marchigiane; il potenziamento infrastrutturale e il raddoppio della linea Pescara-Roma, segnalata dagli imprenditori abruzzesi; la realizzazione dell'Alta Velocità/Alta capacità Napoli-Bari, indicata dalle imprese campane; il nuovo collegamento AV/AC Palermo Catania e il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina, particolarmente cari alle attività siciliane; la Gronda di Genova e la realizzazione della bretella Carcare-Predosa, alle quali sono molto interessate le imprese liguri.

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