Personale

Nuovo ritocco per lo stipendio dei docenti: +124 euro al mese

<span class="argomento"/>Con i 300 milioni sbloccati dal ministro Valditara arriva a regime l’adeguamento stipendiale che a gennaio si era fermato a 101 euro lordi. Obiettivo: chiudere con i sindacati entro Pasqua

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

In arrivo, presumibilmente tra aprile e maggio, un lieve ritocco all’insù per lo stipendio dei docenti. Con i circa 300 milioni aggiuntivi sbloccati giovedì scorso dal ministro Giuseppe Valditara gli incrementi medi per gli 850mila prof passano dai 101 euro lordi già conquistati con la prima sequenza negoziale della parte economica del rinnovo contrattuale completata a dicembre, a 124 euro al mese a regime. L’aumento ulteriore scatterà con la sottoscrizione della seconda sequenza economica che l’Aran punta a chiudere entro Pasqua.

Per l’esercizio finanziario 2022 ci sono a disposizione 320,8 milioni, e dal 2023, a regime, 257,5 milioni. I nuovi fondi recuperati dal titolare dell’Istruzione e del merito fanno così salire a circa 3 miliardi la dote complessiva per il Ccnl 2019-2021, che interessa 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenente a scuola e Afam (compresi gli 850mila docenti) e 77.255 invece all’università (con esclusione dei professori) e agli enti di ricerca.

Con la prima sequenza economica era stato ottenuto un incremento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto pari a 98 euro. Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi si erano attestati a 101 euro al mese, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2%. Lo scorso anno sono stati anche erogati gli arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è stato di 2.450 euro medi). Nell’atto integrativo si ricorda anche la finalizzazione dei 100 milioni previsti dall’accordo politico con i sindacati di fine 2022, vale a dire 85,8 per i docenti, 14,2 per il personale Ata, che secondo i calcoli Aran, si è tradotto in un aumento “una tantum”, solo per il 2022, dell’importo mensile della retribuzione professionale docenti (Rpd), pari a circa 3-4 euro in più al mese.

Lo sblocco dell’integrazione dell’atto di indirizzo potrebbe ora accelerare la trattativa all’Aran anche sugli aspetti normativi del Ccnl 2019-2021, rinviati, come si ricorderà, a valle dell’intesa sulla parte economica. La prossima riunione con i sindacati è fissata al 23 marzo (con altri due appuntamenti già in agenda per il 27 e il 30 dello stesso mese), ha reso noto il presidente Antonio Naddeo, che ha auspicato una conclusione rapida della negoziazione. E lo stesso fa l’esecutivo. Anche perché il rabbocco di risorse, ha aggiunto Naddeo, potrebbe aiutare ad affrontare alcuni nodi sul tavolo, come la revisione degli ordinamenti del personale Ata, inclusa la valorizzazione dei Dsga, cioè i capi-segreteria.

Un’altra partita che sarà rimessa alla contrattazione è la valorizzazione del personale docente (vale circa 30 milioni). Per quest’anno scolastico, c’è ha pensato un decreto di Bianchi ad attuare la norma. D’ora in avanti invece sarà la negoziazione con il sindacato a definire i criteri di distribuzione di queste risorse, che hanno l’obiettivo di “premiare” i prof che garantisocno la continuità didattica, con una specifica attenzione per gli istituti statali delle piccole isole. Ma i nodi sul tavolo sono diversi, dalla nuova formazione dei prof alle sanzioni disciplinari. Se saranno sciolti tutti si arriverà all’accordo. Altrimenti potrebbe esserci bisogno di tempi supplementari per tutti o alcuni punti.

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