Il Comune non deve risarcire l'automobilista se il verbale dei vigili non spiega come è avvenuto l'incidente

Non ha diritto al risarcimento dei danni l'automobilista caduto nella buca se dal verbale dei vigili manca la dinamica dell'incidente; la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 10166/2022, ha respinto il ricorso di un automobilista nei confronti del Comune.

Il contenzioso vede coinvolto un automobilista che, alla guida della proprio autovettura, a seguito della buca apertasi nel manto stradale di un grande Comune, ha subito un incidente chiamando in giudizio l'ente locale davanti al Giudice di Pace della stessa città. Il giudice ha accolto la domanda, condannando il Comune al risarcimento dei danni, liquidati in oltre quattromila euro, più le spese. Il Comune ha presentato ricorso davanti al Tribunale che ha rigettato la domanda di risarcimento danni del conducente , gravandolo delle spese di lite. Il conducente, avverso la sentenza sfavorevole, è ricorso in Cassazione.

Il conducente ha censurato la sentenza per non avere il Tribunale ritenuto attendibile il verbale redatto dai Vigili urbani intervenuti sul luogo dell'incidente. Per i giudici di legittimità è infondato, in quanto si basa sulla valenza di atto pubblico del verbale redatto dagli agenti operanti, ma omette di chiarire in qual modo da detto verbale dovrebbe desumersi la dinamica dell'incidente, in quanto nell'atto è descritto soltanto lo stato dei luoghi e dell'autovettura dopo l'incidente, senza alcuna altra utile indicazione ai fini della ricostruzione del sinistro.

In particolare, la sentenza impugnata ha correttamente escluso la responsabilità da custodia del Comune per mancanza di prova della esatta dinamica dell'incidente, data l'intervenuta rimozione del veicolo incidentato al tempo dell'intervento degli agenti della polizia municipale sul posto e il mancato ritrovamenti di tracce di frenata o di testimonianze da cui poter ricostruire, anche in via presuntiva, la dinamica dell'incidente.