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Navi verdi e raccordi Fs merci, la Ue frena gli aiuti a investimenti

Piano complementare. Primo resoconto Mims sul programma aggiuntivo al Pnrr da 30 miliardi: raggiunti 43 obiettivi, cinque sospesi per mancato ok Ue agli aiuti per la conversione green dei trasporti

di Giorgio Santilli

Marcia, sia pure con qualche difficoltà a Bruxelles, il Piano nazionale complementare (Pnc): 30,6 miliardi di fondi nazionali collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza e quasi del tutto destinati a infrastrutture e interventi per la mobilità. Nel 2021 sono stati raggiunti tutti i 18 obiettivi programmati, nel primo semestre 2022 sono stati raggiunti 25 obiettivi e sei sono sospesi (cinque proprio per l'interlocuzione con Bruxelles), mentre per il terzo trimestre 2022 sono stati già raggiunti 18 obiettivi e cinque sono in corso di realizzazione. Un resoconto dettagliato dello stato di attuazione delle misure del Pnc è contenuto nel Monitoraggio del Pnrr fatto dal Mims al 12 luglio (documento che confluirà nella Relazione al Parlamento sullo stato del Pnrr che il Cdm dovrebbe approvare già la settimana prossima). Ne viene fuori una fotografia che evidenzia molte cose fatte e diversi problemi di interpretazione da parte della Ue, attenta sugli aiuti di Stato e puntigliosa sui criteri di finanziabilità di aiuti alla sostenibilità, soprattutto quando riguarda segmenti del trasporto come il navale o il ferroviario merci. Target e milestones del Piano nazionale complementari non hanno bisogno del via libera formale di Bruxelles e il mancato raggiungimento formale di un obiettivo rispetto al programma non mette in discussione il finanziamento.

Ma l'interlocuzione con Bruxelles rallenta comunque l'attuazione del Piano. Cinque dei sei obiettivi non raggiunti nel primo semestre sono sospesi perché i provvedimenti attuativi (pronti già dalla seconda metà del 2021) attendono il via libera di Bruxelles. Fra questi ci sono il decreto Mims-Mef sui criteri per i finanziamenti al rinnovo delle navi verdi (upgrading e retrofitting ambientale della flotta) per cui il bando è già pronto, il decreto ministeriale per il rinnovo del materiale e della infrastruttura per il trasporto ferroviario merci (locomotori interoperabili e carri) notificato alla commissione Ue in data 9 settembre 2021, il decreto ministeriale (notificato il 21 dicembre) che individua gli interventi per i raccordi ferroviari (merci) e assegna le risorse a Rfi. Il sesto target non raggiunto riguarda l'acquisto di navi per il trasporto pubblico locale sullo Stretto da parte di Rfi per cui la gara al 6 aprile 2022 è andata deserta e una nuova gara è stata pubblicata.

Fra gli obiettivi raggiunti il programma di rinnovo dei bus (avvio delle erogazioni ai soggetti beneficiari), il decreto ministeriale sui criteri di ammissibilità per gli aiuti alle infrastrutture Gnl e navi bunkerine (qui c'è il parere favorevole della commissione Ue per gli aiuti di Stato), il decreto direttoriale per il trasferimento delle risorse per il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali (è già stato pubblicato il 38% dei bandi previsti per i lavori), l'individuazione dei beneficiari e l'avvio della procedura di concessione dei contributi per il rinnovo del materiale rotabile e dei mezzi intermodali (locotrattori, transtainer/gru), il monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel, l'avvio della procedura di affidamento e l'aggiudicazione dei contratti per gli obiettivi "ponti e viadotti" e "smart road" nell'ambito del piano "strade sicure" per A24 e A25, l'affidamento della progettazione degli interventi del piano «Sicuro, Verde e Sociale» per la riqualificazione dell'edilizia pubblica, i decreti di assegnazione delle risorse per interventi portuali di resilienza, aumento selettivo capacità e accessibilità, efficienza energetica e cold ironing. Per quest'ultimo piano sono stati pubblicati bandi di gara per l'affidamento del 35,48% delle risorse (il target era al 30%) mentre per il cold ironing è stato sottoscritto tra Mims e Cdp un piano delle attività per il supporto tecnico che include, tra le linee di investimento, l'elettrificazione delle banchine dei porti.

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