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Ricostruzione Centro Italia: sale del 20% il contributo alle abitazioni, +25% per i siti produttivi

Ordinanza del commissario Legnini per compensare i rincari dei materiali  

di Marco Ludovico

Il confronto è andato avanti per settimane. Tra il commissario alla ricostruzione per il terremoto, Giovanni Legnini, e le Regioni interessate. Lazio, Abruzzo e Umbria hanno già detto sì. Le Marche, si sono riservate una risposta positiva. Ma l'orientamento generale è ormai tracciato. Arriva, dunque, un'ordinanza del commissario Legnini per aumentare del 20% i contributi per la ricostruzione degli immobili residenziali. La percentuale sale al 25% per quelli di tipo produttivo. La misura ha un effetto retroattivo fino ai lavori conclusi al primo luglio 2021. Le percentuali fissate consentono una copertura delle spese quasi totale.L'aumento dei costi delle materie prime è sotto gli occhi di tutti. Legnini, dunque, ha voluto dare un segnale. Il confronto con le Regioni è stato positivo al di là di alcuni disallineamenti in fase di convergenza.

Gli indirizzi dell'ordinanza prevedono un aumento del costo parametrico del 20% per gli immobili residenziali e del 25% per quelli produttivi, con la previsione di un suo aggiornamento semestrale, l'adozione di un nuovo «Prezzario Unico del cratere» e nuovi meccanismi per consentire l'aggiornamento dei prezzi anche a chi ha già presentato i progetti o ha avviato i lavori. Il provvedimento del commissario Legnini stabilisce una proroga eccezionale di 90 giorni dei termini di consegna dei cantieri. Raddoppia da 60 a 120 giorni, dalla data di concessione del contributo, il termine per indicare l'impresa esecutrice di lavori. Si apre una nuova possibilità per definire le domande di riparazione degli edifici con danni lievi. L'incremento del costo parametrico della ricostruzione privata è in coerenza con l'andamento dei prezzi di costruzione dei fabbricati rilevati dall'Istat e delle rilevazioni fatte dalla struttura commissariale e dagli Uffici Speciali regionali.

L'incremento è del 20% (comprensivo di quello del 6% deciso temporaneamente a settembre 2021) per i fabbricati residenziali, con l'estensione della maggiorazione del 20% del contributo oggi prevista per gli edifici unifamiliari, agli edifici bifamiliari. L'aumento del costo parametrico è del 25% per gli immobili produttivi, con un'ulteriore maggiorazione del 30% per gli edifici in calcestruzzo armato precompresso e del 40% per quelli con struttura in acciaio. Il nuovo costo parametrico si applica alle nuove domande, a quelle già presentate ma non ancora decretate, sulla base di un'istanza del professionista e ai decreti di concessione del contributo emanati dal 1° gennaio 2021. I costi parametrici, da ora in avanti, saranno adeguati ogni sei mesi sulla base dell'indice Istat mentre viene istituito un Osservatorio composto anche da rappresentanti delle imprese e dei professionisti, con il compito di segnalare al Commissario variazioni significative nell'evoluzione dei prezzi e suggerire eventuali interventi.

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