Urbanistica

Autostrade, apre la tratta tra Barberino e Firenze Nord con la galleria a tre corsie più grande d'Europa

L'opera, lunga 17,5 km, realizzata dall'impresa del Gruppo Pavimental che da oggi cambia nome in Amplia

di Alessandro Lerbini

Apre sabato pomeriggio al traffico il nuovo tratto a tre corsie dell'autostrada A1 tra Barberino di Mugello e Firenze Nord in direzione Sud: 17,5 km di nuovo tracciato, realizzati come naturale prosecuzione della Variante di Valico. L'opera è stata illustrata venerdì mattina a Barberino di Mugello dal ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, del presidente e dell'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giuliano Mari e Roberto Tomasi, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dei sindaci dell'area. Si tratta di un progetto strategico per la viabilità del Paese e la sua economia, un'opera unica dal punto di vista ingegneristico, realizzativo e tecnologico, laboratorio d'avanguardia in termini di capacità tecniche e costruttive, che anticipa un nuovo approccio in vista delle grandi sfide infrastrutturali che attendono il Paese.

La nuova infrastruttura autostradale potenzia uno degli snodi più trafficati del Paese, aumentando la capacità (da 4 a 7 corsie) del tratto, che vede di media durante le ore di punta il passaggio di oltre 100 veicoli al minuto. Grazie a quest'opera, la maggiore fluidità del traffico comporterà un risparmio per la collettività di 1,5 milioni di ore l'anno, riducendo il tempo di percorrenza del 30%: il contenimento dei fenomeni di code e stop and go genererà inoltre una diminuzione di emissioni di Co2 quantificabile in meno 2mila tonnellate all'anno. Per la sua realizzazione hanno operato ogni giorno in media 500 donne e uomini, per un totale di 6 milioni di ore lavorate. Il nuovo tratto prevede nei 17,5 km complessivi - di cui 10 km in sotterraneo - tre corsie di marcia da 3,75 metri, più una corsia di emergenza sui tratti all'aperto. Il progetto rientra nel più ampio piano di sviluppo del nodo toscano dell'Autostrada del Sole, tra gli svincoli di Barberino e Valdarno, che riguarda un totale di 120 km. Il progetto presentato oggi, con un investimento totale di circa 1 miliardo di euro, si caratterizza per 4 infrastrutture principali, due gallerie e due viadotti: in questo contesto, spicca la Santa Lucia, la più lunga galleria a 3 corsie realizzata in Europa (circa 7.750 metri), dotata di avanzati sistemi high-tech e scavata con l'ausilio della fresa Tbm più grande mai utilizzata nel Vecchio Continente.

Oltre ai due nuovi fornici dell'infrastruttura, sono state realizzate gallerie artificiali di accesso (a Nord e a Sud), la piattaforma autostradale (nei tratti all'esterno delle gallerie), insieme all'installazione delle cabine tecniche e degli impianti di ventilazione, mitigazione incendio, telecontrollo. I fornici previsti nel progetto prevedono infatti le più innovative dotazioni di sicurezza per il monitoraggio digitale del traffico real time e per le emergenze, con impianti automatizzati di ultima generazione. La galleria si contraddistingue per l'importante presenza di tecnologie innovative che garantiscono elevati standard di sicurezza e una migliore gestione del traffico e degli eventi critici. Sul nuovo tracciato sono stati inoltre realizzati il viadotto Baccheraia (135 metri) e il viadotto Marinella (550 metri), oltre alla galleria Boscaccio (2.000 metri).
Con la supervisione del Mims, il progetto si caratterizza anche per un approccio altamente sostenibile, in grado di coniugare la realizzazione di una grande opera con la gestione e il rispetto del territorio e dell'ambiente che la ospita. Ne è un esempio il progetto di costruzione dell'area di servizio Bellosguardo (con il coinvolgimento di Arpat e Cnr), previsto nell'ambito del potenziamento del tratto, che prevede il totale riutilizzo dei circa 4 milioni di metri cubi di terre scavate provenienti dagli scavi delle gallerie e destinati anche a coprire parte del fabbisogno di altri importanti interventi sul territorio toscano, come il progetto autostradale della A11. I lavori per la realizzazione del nuovo tracciato sono stati eseguiti dalle squadre di Pavimental, società di costruzione del Gruppo che, come ha dichiarato l'Ad di Aspi Tomasi durante l'evento, ha appena cambiato nome in Amplia. La nuova A1 tra Barberino di Mugello e Firenze Nord si colloca nell'ambito del robusto Piano di trasformazione del Gruppo, che impegna 21,5 miliardi di investimenti in nuove opere e interventi di ammodernamento al 2038: sul territorio toscano, la fase successiva vedrà l'avvio degli interventi (della durata di circa due anni e mezzo) per la riconfigurazione delle attuali carreggiate della A1 nel tratto tra Barberino e Firenze Nord, destinate a esclusivo utilizzo dei flussi in direzione Nord, con un totale di quattro corsie.

«Oggi è un giorno importante per il Paese, il nuovo tratto dell'A1 Barberino di Mugello-Firenze Nord è asset strategico per la viabilità e l'economia del territorio, ma soprattutto è un'avanguardia dal punto di vista ingegneristico e costruttivo, ambientale e tecnologico, vista la sua complessità». Lo ha dichiarato Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, durante la presentazione dell'opera. «Il modello – ha affermato Tomasi – è replicabile in un contesto che vede il Paese affrontare le grandi sfide di un futuro che è già presente. Il nostro impegno per consegnare al Paese, da qui ai prossimi anni, infrastrutture sicure, moderne e rispondenti alle esigenze dei cittadini, si è mosso parallelamente con un'operazione di cambio radicale sin nel cuore della nostra azienda. Oltre ai 21,5 miliardi previsti per l'ammodernamento delle infrastrutture e la messa a terra delle nuove grandi opere, abbiamo dato valore al gruppo agendo su tutti i settori: dall'organizzazione ai modelli di intervento, dal sistema di monitoraggio delle opere alle nuove tecnologie nel segno della cooperazione con le principali università. Quello che mostriamo oggi è anche, in qualche modo, il simbolo di questa profonda trasformazione, specchio di un gruppo che si presenta pronto a sostenere un cambiamento già in atto nella sfera della mobilità».
«Le cose veloci - ha concluso Tomasi - si possono fare, abbiamo impiegato 3 anni per lo scavo della galleria. Oggi stiamo pianificando 3,2 miliardi di interventi nella zona fiorentina con i lavori di riqualificazione della A11, il nodo di Peretola, e abbiamo in programma il potenziamento del secondo lotto Firenze Sud-Incisa. Partiremo sulla Incisa-Valdarno e con il potenziamento dei territori locali. Le opere di compensazione dovranno essere realizzate contemporaneamente. Gli altri grandi progetti riguardano le aree di Bologna, per un valore di 3,8 miliardi, e Verona. Stiamo inoltre ragionando sulla trasformazione di Pavimental, la società del gruppo che ha realizzato i lavori, che da oggi si chiamerà Amplia».

«La nuova tratta autostradale Barberino-Firenze Nord testimonia le elevate competenze in termini capacità di progettazione e costruzione presenti nel nostro Paese e una garanzia per il conseguimento dei rilevanti programmi di investimento sulla stradale e autostradale previsti nei prossimi anni». Lo ha dichiarato Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, durante la presentazione dell'infrastruttura dove ha ringraziato personalmente l'ad Tomasi per l'andamento e la conclusione delle opere. «Oltre all'esecuzione di opere di interesse strategico per il Paese, attese da anni, i programmi d'investimento definiti attraverso un'accurata pianificazione, realizzata anche grazie all'interlocuzione con le Regioni e gli enti locali, miglioreranno la mobilità in tutte le aree del Paese, comprese quelle interne. L'attuazione delle misure connesse al Pnrr permetterà inoltre l'introduzione di innovazioni, tecnologiche e dei materiali, in grado di migliorare la qualità e la sostenibilità ambientale delle infrastrutture».

«Oggi - ha continuato Giovannini nel corso di un collegamento video - possiamo pensare a infrastrutture coerenti con la sostenibilità. Abbiamo fatto una scelta chiara al Mims, scegliendo l'utilizzo di fondi nazionali per integrare il Pnrr. Abbiamo definito con Aspi e altri gestori nuovi piani economico-finanziari per potenziare le infrastrutture. Nel nostro piano decennale abbiamo scelto di investire altri 43 miliardi, oltre ai 61 del Pnrr, per ulteriori investimenti, di cui 16 miliardi per strade e autostrade. Questa settimana abbiamo presentato il piano per la sicurezza stradale e il decreto per investimenti su ponti, viadotti e strade secondarie per 2,7 miliardi. Per la prima volta dopo tanti anni investiamo anche sulle strade regionali». Uno degli obiettivi primari è quello della sicurezza. «Vogliamo arrivare al 2050 – ha concluso il ministro - con zero morti sulle strade».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©