Regioni

Torino, progetti e cantieri per replicare la svolta delle Olimpiadi 2006

La scommessa del sindaco Stefano Lo Russo: avviare da qui al 2026 progetti e cantieri per circa 2,7 miliardi

di Filomena Greco

La scommessa più importante per il sindaco Stefano Lo Russo, eletto a primo cittadino di Torino poco più di un anno fa, è quella di avviare da qui al 2026 progetti e cantieri per circa 2,7 miliardi grazie a fondi Pnrr (432 milioni), Decreto aiuti e React Eu. «Per evidenziare quanto sia rilevante l'impatto sulla città – ha spiegato durante la conferenza stampa di fine anno – dobbiamo fare il confronto con quanto fatto per le Olimpiadi invernali del 2006, vera e propria svolta per la città e per tutto il Piemonte. In quel caso le risorse impiegate erano state pari a 2,2 miliardi, oggi parliamo di mezzo miliardo in più». Tra le azioni più importanti in campo, il piano per il rilancio del Parco Valentino, per oltre 150 milioni di investimenti, con i lavori di ristrutturazione degli spazi di Torino Esposizioni e la realizzazione della Biblioteca civica, e il piano straordinario per l'edilizia scolastica ai blocchi di partenza, che da solo vale quasi 90 milioni di euro.Il 2023 poi sarà l'anno del progetto esecutivo per la seconda linea metropolitana di Torino. La giunta Lo Russo ha simbolicamente incassato un miliardo di euro stanziato dal Governo Draghi, cifra che va ad affiancarsi agli 828 milioni già previsti in precedenza. «Si tratta di un investimento per i primi due lotti dell'infrastruttura, che collegherà la futura stazione Rebaudengo al Politecnico, del valore di 1.826 milioni, il più grande nella storia della città», mette in evidenza il primo cittadino. La tratta finanziata rappresenta il cuore dell'intera infrastruttura, con dieci chilometri di tracciato e 13 fermate che collegano il Sud-Est e il Sud-Ovest della città, attraverso il centro storico e le aree dei poli universitari. A marzo 2023 è prevista la gara internazionale, a dicembre dell'anno prossimo l'assegnazione dei lotti e poi sette anni di lavori prima dell'inaugurazione.Nei prossimi anni, ragiona il sindaco Lo Russo, mettendo insieme anche la quota di risorse per la sanità che gestirà direttamente la Regione Piemonte e i fondi destinati all'Università, a cominciare dal Politecnico, Torino avrà a disposizione oltre 4 miliardi di aiuti a fondo perduto. La minaccia numero uno in questa fase storica è rappresentata dal caro materiali, per non parlare delle strettoie del Codice degli appalti e del rischio contenziosi. A garanzia dei progetti da realizzare nel quadro del Pnrr il primo cittadino ha chiuso un accordo con la Guardia di Finanza per monitorare e combattere possibili infiltrazioni criminali negli appalti.Al centro del rilancio industriale e produttivo della città ci sono tre progetti: la Città della manifattura a Mirafiori, la Città dell'Aerospazio nell'area di corso Marche e l'Accordo quadro fatto con Stellantis a settembre per il rilancio di Mirafiori e la creazione di un hub dell'economia circolare nel settore automotive. «Io credo che possiamo davvero far diventare il tema della transizione ecologica un'occasione di sviluppo territoriale – sottolinea il sindaco Lo Russo – e di riconversione del nostro tessuto produttivo». Torino e il Piemonte rischiano il declino industriale, a differenza delle altre regioni del Nord del paese. Un rischio che pesa tanto sulla amministrazione cittadina quando su quella regionale e che dovrebbe essere al centro dell'intera azione di governo della città. La spinta che arriverà dai progetti del Pnrr e da infrastrutture come la seconda linea della Metro sono importanti ma non devono far perdere di vista l'andamento di industria e occupazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©