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Lo studio Lan vince il concorso internazionale per il nuovo edificio del Maxxi di Roma

Presentato il progetto vincitore del «Maxxi hub» da realizzare entro il 2026

di M.Fr.

(Nell'immagine il render del progetto vincitore)
Il progetto realizzato dal team guidato dallo studio italo-francese Lan ha vinto il concorso internazionale di idee per un nuovo edificio multifunzionale e un sistema di verde pubblico nell'area del Maxxi, il museo del XXI secolo a Roma. I risultati del concorso, lanciato lo scorso febbraio, sono stati presentati oggi, martedì 14 giugno, nell'edificio disegnato dall'architetta Zaha Adid nel quartiere Flaminio. Del gruppo guidato da Lan ci sono anche Scape Architecture, Sna, Bollinger + Grohmann Ingegneria, Franck Boutté Consultants, Bureau Bas Smets e Folia Consulenze. A presentare il progetto, alla presenza, tra gli altri, della presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri, tre dei progettisti vincitori: Umberto Napolitano dello studio Lan, Ludovica Di Falco dello studio Scape Architecture e Susanna Nobili dello studio SNA.

Nella graduatoria stilata dalla commissione ci sono, nell'ordine, il gruppo guidato dallo studio Vacuum Atelier (Italia), Resell + Nicca (Norvegia), Arquivio Architects (Spagna) e Galar-Velaz-Gil (Spagna). Il concorso ha visto anche due menzioni speciali, assegnate al gruppo multidisciplinare guidato dallo studio Gustav Düsing & Max Hacke e a quello guidato da Nicola Ragazzini.

Il nuovo edificio pensato per completare la struttura museale romana (Maxxi Hub), è stato concepito come una struttura sostenibile e multifunzionale integrato in un sistema di verde pubblico attrezzato (Maxxi green) in un'area di pertinenza lungo l'asse di via Masaccio. La giuria ha selezionato il progetto vincitore per «il rapporto con il contesto urbano, la presenza di un giardino pensile generoso e accessibile e allo stesso tempo di forte valore architettonico». Inoltre, i commissari hanno ritenuto che «il progetto costruisce inoltre un rapporto virtuoso ed efficiente sia con la piazza Boetti che con l'affaccio su via Masaccio e prevede una buona flessibilità nell'organizzazione delle funzioni e degli spazi a loro destinate». È stato infine apprezzata anche «l'ampia presenza di spazi verdi, sia nell'area del nuovo edificio che nell'altra zona interessata dal concorso e l'uso di tecniche costruttive "a secco" che contribuiscono in modi diversi al tono "sostenibile" dell'intervento».

Il concorso ha avuto una larga partecipazione. Sono infatti arrivate 103 proposte, «tra le quali - ha detto Giovanna Melandri - non è stato facile scegliere». «Ora siamo pronti per costruire un Maxxi sempre più grande e sempre più green, all'insegna della sostenibilità, dell'innovazione, dell'inclusione e della bellezza, con nuovi e inediti spazi verdi tutti da scoprire e da vivere», ha assicurato Melandri. Il Museo ha la disponibilità di un finanziamento Mims di 20 milioni di euro che serviranno per le successive fasi, cioè l'affidamento della progettazione dell'edificio e del sistema del verde e la realizzazione, con l'obiettivo di concludere l'intervento entro il 2026.

Premiazione dell'architetto dell'anno
In programma al Maxxi lo stesso giorno, 14 giugno, anche la premiazione del Premio italiano di Architettura 2022 promosso dal Consiglio nazionale degli architetti. Il riconoscimento è andato ai professionisti dello studio MoDusArchitects di Bressanone, Matteo Scagnol e Sandy Attia e all'Atelier Remoto, studio di architettura fondato da Valentina Merz e Lara Monacelli Bani. Il Premio alla Carriera è stato assegnato ad Andrea Branzi. MoDusArchitects è stato premiato per la ristrutturazione e l'ampliamento di Accademia Cusanus, il primo edificio moderno inserito sotto la tutela dei Beni Architettonici ed artistici della Provincia di Bolzano. Il Premio al miglior giovane progettista a Atelier Remoto è stato assegnato per Dandalò (2022), installazione vincitrice della prima edizione di NXT, il nuovo programma del museo dedicato alla promozione di giovani architetti e alla valorizzazione dello spazio pubblico.

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