Fisco e contabilità

Milleproroghe, arriva il miliardo per gli investimenti - Election day delle Province al 31 gennaio

Nel suo primo passaggio in commissione Affari costituzionali al Senato il Milleproroghe estivo imbarca il rinvio di un anno scolastico, al 2019/20, del divieto di accesso ad asili nido e scuole per l’infanziaper i bambini non vaccinati. E un ricco pacchetto investimenti per Regioni ed enti locali che sblocca un miliardo di euro in due anni (già contati nei tendenziali di finanza pubblica) e riattiva il maxi-fondo da 36 miliardi in 15 anni per le opere che intrecciano le competenze regionali, dopo lo stop imposto dalla Consulta. Per accogliere invece le sollecitazioni del Capo dello Stato sul rischio-condono degli abusi edilizi, un altro correttivo, presentato dal governo, rivede le regole dell’ultimo decreto terremoto sulle casette temporanee per gli sfollati nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia. Ma il Senato non dimentica nemmeno le crisi degli enti locali, e due interventi avviati alla votazione notturna lanciano due salvagenti anti-dissesto per Napoli e Catania.

Le altre norme
Il quadro degli emendamenti approvati nella tarda serata di ieri si completa poi con lo slittamento di un anno, a luglio 2020, dell’addio al mercato tutelato dell’energia, il rinvio al 31 gennaio dell’election day per le Province, lo spostamento al 31 dicembre dei termini di presentazione della dichiarazione Irap e lo stop agli incentivi Cip6 per il termovalorizzare di Acerra. Confronto serrato, poi, su altri due temi delicati: la conferma per un altro anno dei criteri di distribuzione dei fondi alle radio e Tv locali e il mantenimento in vita fino al 31 maggio 2020 delle iscrizioni degli enti ai vecchi albi del servizio civile nazionale. Allo studio anche una riduzione del carico fiscale sulle sigarette elettroniche, in linea con gli annunci delle scorse settimane del vicepremier Matteo Salvini.

Rinvio sui vaccini
Ma sono vaccini e investimenti pubblici a rappresentare il piatto forte dei correttivi su cui si è lavorato a Palazzo Madama. Sul primo punto, l’emendamento che rinvia di un anno il divieto d’accesso ad asili nido e scuole d’infanzia per i bambini privi dei documenti sulla certificazione risponde a due obiettivi: superare il contrasto fra giudici amministrativi sull’applicazione effettiva del divieto e soprattutto costruire un ponte verso la riforma complessiva delle regole Lorenzin. In pratica, la strategia punta ad ammorbidire l’obbligo di vaccinazione prima dell’anno scolastico 2019/20, a cui il decreto proroghe rinvia il tutto.

Il pacchetto enti locali
Arriva poi lo sblocco del miliardo di euro di investimenti pubblici che nei piani del governo dovrebbero rappresentare l’antipasto del rilancio in manovra della spesa in conto capitale. Sul piatto ci sono 500 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019, che le Regioni possono usare direttamente o girare agli enti locali. La norma attua, in ritardo, una previsione dell’ultima legge di bilancio, per cui il rinvio rivede il calendario delle scadenze. Cancellata la sanzione che taglia del 20% i fondi del trasporto pubblico alle Regioni che non assicurano puntualmente i fondi alle Province per le funzioni delegate. Trova poi pace, dopo tentativi ripetuti, il calendario per le elezioni di secondo livello delle Province: tutto rinviato al 31 gennaio, per evitare elezioni a ripetizione.

Cambio ai vertici per l’Agenda digitale
L’addio di Diego Piacentini al ruolo di commissario per l’agenda digitale viene di fatto ufficializzato da un altro emendamento, che proroga il commissariamento per un anno con una nuova nomina (e stipendio). Viene poi prorogata per un anno la partecipazione italiana alla Banca africana di sviluppo.

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