Imprese

Caro materiali e caro energia, l'allarme delle coop: cantieri e opere Pnrr a rischio stop

Senza un aggiornamento dei bandi, le imprese non parteciperanno alle gare

«Il 2021, dopo lunghi anni di crisi, è stato estremamente positivo per il nostro settore: si è registrato un aumento degli investimenti del 16,4% e l'occupazione è cresciuta dell'11,8%», ha detto Paolo Laguardia, responsabile Settore Costruzioni e Impianti di Legacoop Produzione e Servizi in occasione dell'assemblea nazionale a Bologna. «Dati di crescita pari complessivamente un +20% rispetto al 2019 che non si registravano da vent'anni - ha aggiunto - ma guerra e pandemia rischiano di compromettere una crescita determinante, anche in chiave anticiclica, per l'economia italiana e la realizzazione dei progetti del Pnrr, che rappresentano il futuro del Paese». «Senza una risposta forte nel calmierare i prezzi delle forniture e un adeguamento sostanzioso dei contratti - ha detto Laguardia - difficilmente si potranno mettere a terra i progetti del Pnrr: è urgente un provvedimento che consenta alle stazioni appaltanti e alle imprese di colmare il gap economico e scongiurare la sospensione dei lavori».

«La spinta delle riforme del 2016 può dirsi esaurita - ha poi detto il responsabile Settore Costruzioni e Impianti di Legacoop PS -: non solo non ha raggiunto i suoi principali obiettivi, ma ha introdotto, in un sistema già farraginoso, finalità che hanno prevaricato l'obiettivo principale delle regole sugli appalti pubblici: realizzare le opere nel minor tempo possibile e col miglior equilibrio tra costi e qualità». «La cooperazione - ha concluso - auspica una riforma del Codice dei Contratti Pubblici che possa essere più longeva delle precedenti, inaugurando una stagione nella quale la stabilità normativa sia un valore e le riforme non vengano utilizzate come una clava nello scontro tra gli schieramenti politici».

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