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Novara, un nuovo quartiere per l’edilizia popolare

Interventi da 58 milioni per riqualificare intere aree con progetti di nuova concezione su risparmio energetico e mobilità urbana

di Filomena Greco

Sul tavolo ci sono 101 milioni destinati alla città di Novara che punta ad implementare, da qui al 2026, 41 progetti. Tanti sono i dossier elaborati dal Comune guidato dal sindaco Alessandro Canelli per aggiudicarsi le risorse straordinarie del Pnrr e provare a risolvere alcuni problemi strutturali della città, al confine tra Piemonte e Lombardia. E tra questi c’è anche la costruzione di un piccolo quartiere in un’area da riqualificare. «Abbiamo intercettato il forte bisogno di rinnovamento del patrimonio di edilizia popolare – racconta il sindaco Canelli – tant’è che avevamo già iniziato questo percorso con il bando Periferie del 2016. Ora con il Pnrr destineremo 58 milioni per intervenire pesantemente non soltanto sulla riqualificazione del patrimonio esistente. Vogliamo puntare alla creazione di nuove aree, su aree da riqualificare e destinare all’edilizia popolare, con progetti di nuova concezione, dotati di aree ciclopedonali, forestazioni, impiantistica sportiva, sedi di associazioni e di servizi dedicati alle famiglie».

La sfida per la Città di Novara è quella di creare le condizioni per innescare processi rigenerativi e di mettere in campo, in ambito finanziario e amministrativo, un circolo virtuoso legato ai minori costi energetici e gestionali. L’emergenza abitativa è il primo nodo che Novara vuole provare a sciogliere grazie a questa stagione straordinaria di risorse e lo farà grazie alla realizzazione, ex novo, di un quartiere, nell’area dell’ex campo Tav, con circa 38 milioni di risorse. Lì sorgeranno due palazzine progettate con i più moderni criteri urbanistici e di efficientamento energetico, diverse strutture sportive, un’area verde, uno spazio di aggregazione con negozi di prossimità e un moderno dormitorio destinato alle persone senza fissa dimora, dotato di servizi per un primo triage emergenziale. «Entro la fine dell’anno contiamo di concludere gli interventi per ripulire l’area, che ospitava diversi fabbricati in alluminio – spiega Roberto Moriondo il direttore generale del Comune di Novara – e contiamo di consegnare i terreni del cantiere alle società che si sono aggiudicate i lavori». L’ambizione è di lasciarsi definitivamente alle spalle l’esperienza dei “casermoni” di edilizia popolare e costruire delle realtà sostenibili soprattutto dal punto di vista sociale, in grado di favorire l’integrazione. Questa stessa logica sarà utilizzata per un altro importante intervento da 20 milioni che prevede la demolizione e la ricostruzione di altre due palazzine di edilizia popolare e il recupero di Cascina Cascinetta.

Sono una dozzina le persone assunte dal Comune di Novara per gestire la fase, più difficile, della progettualità legata al Pnrr, confluite in un team di lavoro “temporaneo” coordinato da Claudia Conforti. «L’impatto delle attività legate al Pnrr è stato impegnativo, abbiamo fatto leva – spiega Moriondo – sulla rete e le collaborazioni messe a disposizione dei comuni, a cominciare dalla fondazione Ifel dell’Anci, ci siamo inoltre appoggiati ad Invitalia per le riqualificazioni edilizie, mentre la fase negoziale di alcune gare l’abbiamo affidata alla Scr, Società di committenza regionale, e ci siamo confrontati con i tecnici della cabina di regia creata dalla Regione Piemonte».

Sport, politiche sociali e scuola le altre linee di indirizzo. Il Comune di Novara ha appena aggiudicato i lavori di riqualificazione della pista di atletica della città e di costruzione di una nuova palestra per circa 4 milioni di euro. Mentre tutto il capitolo dedicato alla riqualificazione dell’ediliza scolastica, su otto scuole della città, vale quasi 3 milioni di euro, con interventi che inizieranno a giugno, dopo la chiusura dell’anno scolastico. Tra gli interventi, da segnalare la realizzazione di un nuovo asilo nido (3,3 milioni) e la creazione di servizi per la prima infanzia in altre due strutture, per un valore di quasi 4 milioni. Tra le infrastrutture al centro di interventi di consolidamento e riqualificazione c’è il cavalcavia di Porta Milano e il miglioramento sismico ed energetico di tre edifici pubblici, accanto alla ottimizzazione dell’illuminazione pubblica. Su ciclovie urbane e nuove piste ciclabili Novara investirà circa 2 milioni mentre al rinnovo della flotta di bus cittadini andranno 6 milioni, per l’acquisto di modelli elettrici. Una parte delle risorse poi saranno riservate al tema della digitalizzazione dei servizi della Pa e dell’interazione con i cittadini, accanto alla spinta sulle tecnologie cloud per i servizi digitali, finanziata con un milione di euro. Al sociale andranno in totale quasi tre milioni per sostenere i percorsi di autonomia delle persone con disabilità, l’housing first e le stazioni di posta per le persone in condizioni di povertà estrema fino a interventi a sostegno della genitorialità. «Da un lato questi interventi – conclude il sindaco – genereranno nuovi costi gestionali, a cominciare dall’aumento di posti negli asili nido e dalla necessità di personale per i nuovi servizi educativi, dall’altro però genereranno risparmi, soprattutto energetici, per il Comune, che potremo reinvestire, posto che finora il Governo non ci ha assegnato risorse aggiuntive per la gestione di nuovi servizi come appunto gli asili nido».

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