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Cdp, ipoesti ticket Scannapieco-Palermo come ad e dg

Si riuniranno questa mattina a Roma le fondazioni dell’Acri per decidere sui candidati per il rinnovo del board della Cdp. Il consenso dovrebbe convergere su Massimo Tononi per il ruolo di presidenza e su Matteo Melley e Alessandra Ruzzu come consiglieri. Fabrizio Palenzona, presidente di Aiscat e già vicepresidente di Unicredit, dovrebbe assumere il ruolo di presidente del comitato di supporto dei soci di minoranza (le fondazioni). La deliberazioni relative dovrebbero essere assunte senza che nel frattempo sia arrivata la lista dei 6 consiglieri in quota ministero dell’Economia (incluso l’ad) sulla quale le fondazioni sono chiamate a esprimere il gradimento. E questo perchè a livello politico il negoziato per quelle sei poltrone sarebbe ancora in corso incrociandosi, tra l’altro, anche con la partita per il ruolo di direttore generale del Mef. Qualche passo avanti, però, negli ultimi giorni è stato fatto. Tanto che si ritiene plausibile arrivare al deposito di una lista unica entro l’ultima data utile per dell’assemmblea del 28 giugno. Questa data è venerdì 22 giugno, visto che la lista va depositata entro 4 giorni dall’assemblea ma il 24 cade di domenica. Per questo motivo al presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti, sarebbe delegata la facoltà di esprimere il gradimento a nome delle fondazioni nei prossimi giorni.

Le indiscrezioni ieri riportavano l’ipotesi di una terna al vertice: oltre al presidente, il ruolo di ad riservato a Dario Scannapieco (vicepresidente Bei) e il ruolo di direttore generale (con deleghe) all’attuale cfo Fabrizio Palermo. La proposta sarebbe arrivata dallo stesso Guzzetti il quale, se la spuntasse, si confermerebbe l’abile tessitore che è visto che il ticket Tononi-Scannapieco era quello da lui immaginato sin dall’origine (prima che il segretario della Lega, Matteo Salvini, sparigliasse le carte lanciando la candidatura di Massimo Sarmi). I giochi, però, ancora non sono fatti.

In tema nomine potribbe aprirsi un fronte anche sulla conferma dell’ad delle Ferrovia, Renato Mazzoncini. Lo scorso 11 giugno il manager è stato rinviato a giudizio (ipotizzata truffa su contributi pubblici quando era al vertice di Busitalia). L’articolo dello statuto di Fs sui requisiti di onorabilità (che la società ha cercato di cambiare, trovando l’opposizione dell’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan) prevede che Mazzoncini debba essere riconfermato dal cda e dall’assemblea: il primo avrebbe già provveduto, per la seconda c’è tempo fino a metà agosto. I 5Stelle vorrebbero cogliere l’occasione per un avvicendamento al vertice, la Lega si oppone. Mazzoncini è legato al leghista Paolo Colombo, che lo ha sostituito in Busitalia ed è anche nel cda di Trenitalia.

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