Urbanistica

Il rinascimento di Genova: dal nuovo ponte spinta da 4,5 miliardi tra interventi pubblici e privati

Con il Pnrr si potranno superare i 7 miliardi.Tutti i piani allo studio: dal Cerchio Rosso alla diga foranea, al Waterfront Est

di Raoul de Forcade

Dopo essere divenuta un esempio per la capacità di reagire in fretta e con determinazione alla tragedia del viadotto Morandi, crollato, con 43 vittime, il 14 agosto del 2018, e sostituito a tempo di record dal ponte San Giorgio (inaugurato il 3 agosto 2020, nonostante nel frattempo fosse scoppiata la pandemia di Covid), Genova ha innestato la marcia della rinascita, avviando lavori infrastrutturali per un ammontare complessivo (tra interventi pubblici e privati) di circa 4,5 miliardi di euro. Somma che potrà salire a oltre 7 miliardi, contando altri progetti in programma, da portare avanti anche con il Pnrr.

A puntare sulla ripartenza di Genova è stata la giunta comunale guidata da Marco Bucci (si veda intervista a fianco), insediatasi nel 2017, che ha sempre agito in sinergia con quella regionale di Giovanni Toti. Insieme, le due amministrazioni hanno messo a punto un piano che si è sviluppato anche grazie alle semplificazioni burocratiche (che comprendono anche l’incarico di commissario conferito a Bucci) concesse dal cosiddetto decreto Genova (poi convertito in legge) per la ricostruzione del ponte.

Dei progetti avviati nel capoluogo ligure si è parlato, nei giorni scorsi, durante una smart week dedicata anche alle infrastrutture e dalla direzione dell’area sviluppo economico del Comune di Genova giunge un quadro dei principali interventi avviati. A partire dal ponte San Giorgio, disegnato da Renzo Piano e costruito dal consorzio formato da Webuild e Fincantieri infrastructure nell’arco di soli due anni. Un’opera con un costo base di 221 milioni di euro, pagata da Autostrade per l’Italia, che ha impegnato 258 milioni tra demolizione dei tronconi del Morandi e costruzione del nuovo viadotto.

Strettamente legata al crollo del ponte è la realizzazione, del Parco del Polcevera e del Cerchio Rosso. Il progetto, dell’architetto Stefano Boeri, consiste nella realizzazione, nelle aree sottostanti e limitrofe al ponte, di un sistema che comprende parchi, infrastrutture per una mobilità sostenibile ed edifici intelligenti destinati alla ricerca e alla produzione.

Simbolo del progetto è il Cerchio Rosso in acciaio: una nuova viabilità che unirà le due sponde del Polcevera, percorribile a piedi o in bicicletta e sovrastante un parco di 23 ettari e un memoriale dedicato alle vittime del Morandi. Il costo dell’opera è di 160 milioni, con un finanziamento del Governo di 35 milioni.

Un altro punto centrale del progetto di riassetto della città è il fronte mare. A cominciare dal porto, per il quale l’obiettivo è la costruzione di una nuova diga foranea che garantisca l’accesso in sicurezza alle grandi navi portacontainer di ultima generazione. È uno degli investimenti più cospicui del piano e ammonta a 1,3 miliardi. Il finanziamento è a valere sul Pnrr e prevede possibili cofinanziamenti da Regione Liguria e Autorità di sistema portuale.

Sempre legato al mare è il progetto, anche questo vergato da Renzo Piano, di riassetto del waterfront di Levante (ex Fiera di Genova). Su quest’area, di circa 100mila metri quadrati, sorgeranno, oltre a due canali per l’ormeggio di barche realizzati ex novo, un distretto della nautica, un palasport rinnovato, un parco urbano e una zona residenziale con servizi, attività ricettive e commerciali e uno studentato. Un progetto da circa 350milioni di euro, in gran parte coperti dalla cordata formata da investitori privati: Cds holding e Orion, con un contributo pubblico di 111,5 milioni.

Altro importante intervento privato su aree del fronte mare è la ristrutturazione dell’ex silo granario Hennebique, ad opera del gruppo Vitali. Il primo edificio italiano in calcestruzzo armato, abbandonato da 50 anni, diventerà, con un investimento di 138 milioni, un polo multifunzionale con servizi per le crociere, residenze e studentati, spazi direzionali, hotel, aree fitness e commerciali.

Con l’obiettivo di migliorare il sistema di collegamenti con l’area portuale e realizzare una connessione diretta tra il Ponente e il Levante della città alternativa all’attuale Soprelevata Aldo Moro, è stato progettato anche un tunnel subportuale: costerà 700 milioni e sarà finanziato da Autostrade. Si tratta di uno degli interventi da ascrivere all’accordo tra Mims e Aspi , che destina circa 1,5 miliardi di risarcimento a Genova.

Anche la mobilità urbana è al centro di diversi progetti, la maggior parte dei quali con collaborazioni tra pubblico e privato: uno skytram nella Val Bisagno; un people mover per raggiungere dall’aeroporto il polo high tech degli Erzelli e più di 200 nuovi autobus elettrici da acquistare (per 145 di questi, e le infrastrutture per accoglierli, il Mims ha già stanziato 471 milioni). Complessivamente il piano si avvicina a un valore di 1,5 miliardi. In tema di mobilità smart, 100 milioni arriveranno ancora da Aspi, mentre 16 milioni di fondi pubblici andranno all’estensione delle piste ciclabili, a ciclo posteggi e a mezzi elettrici della nettezza urbana; mentre 40 milioni sono previsti per il project financing di una cabinovia di collegamento tra la stazione marittima di Genova e il forte Begato, sulle alture di Genova. E se 36 milioni (interamente finanziati da risparmi su canoni storici) saranno dedicati all’illuminazione pubblica con i led e 137 milioni del Mims saranno impegnati su 19 progetti di rigenerazione urbana nel centro storico e altri 15 milioni sulla riqualificazione del quartiere di Pra’, un punto fermo dello sviluppo di Genova, per il sindaco, è la digitalizzazione. Qui arriva il supporto di grandi operatori privati, che stanno portando a Genova due cavi sottomarini per il trasporto dati: quello di Telecom Italia Sparkle collegherà l’Europa con Medio Oriente, Africa e Asia; quello di Equinox e Vodafone fra da ponte tra il continente africano e il resto del mondo.

Proprio sul progetto dei cavi se ne innesta un altro fortemente spinto dal sindaco Bucci: la creazione a Genova di un data center per cloud nazionale.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©