I temi di NT+L'ufficio del personale

Infortuni in itinere, recupero incentivi Ici, orario di lavoro e trattamento accessorio in maternità

di Gianluca Bertagna

La rubrica settimanale con la sintesi delle novità normative e applicative sulla gestione del personale nelle Pa.

Condizioni per riconoscere l'infortunio in itinere
Il Consiglio di Stato, sezione IV, nella sentenza n. 3747/2022, ha ricordato che affinché si possa riconoscere la sussistenza dell'infortunio in itinere è necessario che esso dipenda effettivamente dalla causa di servizio e che non sussista grave imprudenza del lavoratore, tale da escludere il riconoscimento del predetto collegamento causale, al fine di determinare l'infermità che ne deriva. Quanto sopra vale anche nel caso di sinistro stradale in cui incorra il lavoratore, ad esempio, nel tragitto casa-lavoro.
Quanto alla suddivisione dell'onere probatorio, occorre osservare che:
• il dipendente è tenuto a indicare gli elementi di fatto in base ai quali si possa ricavare il convincimento dell'esistenza dello specifico collegamento tra l'evento e l'attività di lavoro, tale da escludere che l'infortunio dannoso sia riconducibile a un rischio generico incombente su tutti i cittadini;
• la controparte, per avversare la suddetta tesi, è obbligata a dimostrare il contrario ossia il comportamento abnorme (quale la grave imprudenza) assunto dal lavoratore.

Recupero somme per incentivi Ici
la Corte di Cassazione, sezione lavoro, nell'ordinanza n. 15596/2022, ha affermato che le somme corrisposte ai dipendenti a titolo di incentivo per il recupero dell'Ici vanno recuperate, mediante annullamento della delibera di giunta, quando l'amministrazione non abbia disciplinato in sede di contrattazione decentrata integrativa le modalità di corresponsione e distribuzione di dette somme nonché in mancanza dello specifico regolamento previsto dal Dlgs 446/1997.
La sentenza è da estendere in via analogica anche agli incentivi Imu/Tari per i quali è comunque prevista l'adozione di uno specifico regolamento.

Illegittimo imporre al dipendente il cambio da tempo parziale a pieno
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 15999/2022, ha effettuato una ricostruzione delle norme riguardanti il rapporto di lavoro a tempo parziale nella pubblica amministrazione. Tra questi è emerso chiaramente che la pubblica amministrazione non ha il potere di revocare unilateralmente, per esigenze sopravvenute, l'autorizzazione al part-time del lavoratore (tanto per il passaggio al tempo pieno, quanto per le variazioni di consistenza oraria), dal momento che la concessione del tempo parziale (su richiesta del dipendente) non costituisce esercizio di un potere di natura amministrativa, ma di una discrezionalità di diritto privato.
La trasformazione attiene alla gestione del rapporto di lavoro e, dunque, non può essere invocato quel generale potere di revoca delle autorizzazioni per esigenze pubbliche sopravvenute che concerne il provvedimento amministrativo.
Questo significa che queste vicende contrattuali non possono prescindere dal consenso del dipendente.

Compensi erogabili alla dipendente in maternità
Alla lavoratrice assente per interdizione anticipata, congedo di maternità, congedo parentale e allattamento deve essere riconosciuto il trattamento economico accessorio, quali le indennità e l'incentivo per la produttività. La Corte di cassazione, sezione lavoro, nell'ordinanza n. 16929/2022, ha ricordato che gli istituti contemplati dal Dlgs 151/2001, stanti le loro funzioni di protezione, in linea generale, non possono avere incidenza negativa sul trattamento retributivo complessivo (Corte di cassazione, sentenza n. 31137/2019).
Diversamente, in caso di utilizzo dei permessi giornalieri per allattamento, quando la prestazione lavorativa sia inferiore a sei ore (o al diverso minimo stabilito dal Ccnl) e, quindi, non vi sia un'effettiva pausa pranzo, non spettano i buoni pasto (Corte di cassazione, sopra citata).
Ciò in quanto l'attribuzione dei buoni pasto non riguarda né la durata né la retribuzione del lavoro, ma è finalizzata a compensare l'estensione dell'orario lavorativo disposta dalla pubblica amministrazione, con una agevolazione di carattere assistenziale diretta a consentire il recupero delle energie psico-fisiche.