Appalti

Ponte di Genova/2. Si allontana l'ipotesi di Toti commissario per la ricostruzione

di Raul De Forcade

«Non sta a me dire chi sarà il commissario per la ricostruzione del ponte di Genova, lo deciderà il presidente del Consiglio ma mi auguro che sia persona che possa dialogare a tutti i livelli, perché in questo momento meno tensioni ci sono, più ci si parla più si fa veloce a risolvere i problemi». È quanto ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, al termine di un incontro al quale hanno preso parte il coordinatore europeo del Corridoio Reno-Alpi, Pawel Wojciechowski, il sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente dell'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona, Paolo Signorini, e i rappresentanti degli operatori del porto della Lanterna. La frase di Rixi, arrivata in risposta a chi chiedeva se l'incarico potesse essere affidato a Bucci, lascia intendere che si allontana la possibilità che il Governo decida di nominare il presidente della Regione Liguria e commissario per l'emergenza, Giovanni Toti.

In questo momento, infatti, il dialogo tra l'Esecutivo e il governatore è ai minimi termini. In particolare dopo la conferenza stampa di venerdì scorso, con la quale Toti ha lanciato un possibile accordo tra Autostrade per l'Italia, Fincantieri e Renzo Piano, indirizzato alla ricostruzione del ponte . Il Governo (in particolare il M5S) si oppone a un ruolo attivo di Aspi nella ricostruzione. Lo stesso Rixi, che pure è in buoni rapporti con Toti, avendo contribuito, con lui, alla vittoria in Liguria della coalizione di centrodestra, ha sottolineato che «ora occorre buttare più acqua sul fuoco che benzina, perché di benzina ce n'è stata tanta negli ultimi giorni. Il Governo e gli enti locali devono trovare un punto di equilibrio».

Da parte sua, Toti ha risposto indirettamente affermando che «senza un decreto legge del Governo», il commissario per la ricostruzione rimane una «figura mitologica, come l'ippogrifo» e sottolineando che «nella normativa italiana il commissario per la ricostruzione non è sostitutivo, ma è supplementare a quello per l'emergenza (cioè lo stesso Toti, ndr), che resta fino a quando è decretato lo stato di emergenza, cioè per 12 mesi. Anche su questo argomento penso si possa ragionare molto serenamente con il Governo; dipende molto da quale sarà la strada che si vorrà percorrere per uscire dall'emergenza. Noi, come istituzioni locali, abbiamo chiesto che (i commissari, ndr) coincidano nella Regione Liguria ma siamo disponibili a discutere di ipotesi diverse purché queste siano semplificative».

Toti ha anche annunciato che «partirà nel fine settimana il monitoraggio con i sensori dei monconi del Ponte Morandi» per verificare, tra l'altro, se è praticabile «il rientro delle famiglie sfollate in casa per il recupero dei loro beni». Riguardo invece al decreto in fieri su Genova, «ci aspettiamo - ha detto Toti - un provvedimento di legge confrontato con gli enti locali fino in fondo». Rixi , intanto, ha chiarito che nel decreto saranno previste «per gli operatori del porto alcune misure che normalmente non si potrebbero attuare perché confliggerebbero con alcuni regimi di carattere europeo, ad esempio agevolazioni per utilizzo di sistemi di trasporto alternativo o anche per autotrasportatori. Del resto, arrivare oggi a Genova è molto più difficile di prima». L'incontro tra il sottosegretario, le istituzioni locali e Wojciechowski è stato un preludio all'arrivo a Genova, l'8 ottobre , di Violeta Bulc, Commissario Ue ai Trasporti, che sarà nel capoluogo ligure anche per vedere con i propri occhi l'entità del danno causato dal crollo del Morandi.

Wojciechowski si è confrontato con gli operatori portuali, sottolineando come, a maggior ragione dopo il collasso del Morandi, Genova abbia bisogno di un rafforzamento del trasporto su ferro sulla direttrice Nord-Sud, voluto fortemente anche dalla Ue. Rafforzamento che certamente include il Terzo valico ma anche la piena realizzazione dell'ultimo miglio ferroviario per il collegamento dei terminal portuali. E ha ricordato che ci sono programmi Ue a favore dello sviluppo di sistemi gestionali che possono avere una forte influenza nell'agevolare il momento di emergenza che Genova sta vivendo. Ad esempio il lavoro notturno, l'ottimizzazione del ciclo dei controlli doganali e sanitari delle merci e della piattaforma informatica port community system e l'utilizzo del marebonus e del ferrobonus.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©