Imprese

Caro-materiali, il Veneto riconosce rincari minimi per le carpenterie: scatta il ricorso al Capo dello Stato

L'esposto di un'impresa contro il prezzario 2022 che aumenta solo dell'1,9% i costi dei materiali per le costruzioni metalliche

di Mauro Salerno

Non ci sono solo i ricorsi dei costruttori dell'Ance contro i metodi di rilevazione dell'aumento del costo dei materiali adotta dal Mims, nella bufera del rincaro dei prezzi che si è abbattuta sui cantieri. Tra le imprese che tentano di escogitare soluzioni per sopravvivere in questa difficilissima piega presa del mercato delle costruzioni cv'è anche chi ha deciso di bussare direttamente al Quirinale, sperando in un intervento chiarificatore del Capo dello Stato.

È la strada che ha preso un'impresa attiva nel settore delle costruzioni metalliche (Intese Costruzioni d'acciaio) di fronte alla deliberazione (n.55 del 20 maggio 2022) della Giunta del Veneto con l'aggiornamento 2022 del prezzario regionale per le opere pubbliche. Il motivo del contendere è facilmente immaginabile. Per l'impresa i prezzi riportati nella delibera «sono irrealistici nonché ingiustificatamente e scopertamente lontani dalla realtà commerciale».

Nel ricorso si spiega che rispetto ad aumenti quantificati in una forbice compresa tra il 60% e il 120% «nelle materie prime utilizzate in edilizia e soprattutto nell'acciaio e nelle leghe derivate», il nuovo prezzario approvato in Veneto «stabilisce, ad esempio, che l'aumento del prezzo della carpenteria metallica è di media dell'1,9%». Un dato assolutamente fuori mercato per l'impresa che, per evidenziare il punto, sottolinea come i prezzari delle regioni confinanti come il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna e la Lombardia evidenziano, per la stessa voce, rispettivamente rincari del 16,74%, del 35,9% e del 29,255 per cento. Di qui la richiesta di annullare il prezzario.

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