Urbanistica

Terzo valico Genova-Milano, verso l'intesa sugli extracosti per le imprese

Il contenzioso rischia di bloccare un’opera che il governo considera strategica per la Liguria, l’Italia e anche per l’Europa

di Marco Morino

Il contenzioso che oppone alcune imprese appaltatrici e il general contractor Cociv (controllato interamente dal gruppo Webuild, ex Salini Impregilo) sui lavori del Terzo valico, il maxi cantiere per l’alta velocità ferroviaria Genova-Milano, potrebbe trovare presto una soluzione. È l’esito del vertice convocato ieri dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, con i sindacati per fare il punto sulle criticità legate ai rapporti tra general contractor e imprese (Pizzarotti, Collini, Pavimental). Il contenzioso rischia di bloccare un’opera che il governo considera strategica per la Liguria, l’Italia e anche per l’Europa. Il Terzo valico è parte integrante del corridoio ferroviario europeo Genova-Rotterdam e permetterà ai porti liguri di competere con i grandi scali marittimi del Nord Europa: Bruges, Anversa, Rotterdam.

Il problema è rappresentato dagli extracosti: oltre 100 milioni di varianti in corso d’opera o modifiche tecniche. Due termini che, a seconda di quale venga riconosciuto, determinano chi debba accollarsi il rilevante importo. L’impresa Pizzarotti sostiene che lo scavo stia incontrando problematiche inaspettate. I sondaggi fatti sul terreno, che risalgono al 1992, non avevano previsto che si sarebbe trovata una tipologia di roccia talmente dura che costringe a procedere a rilento, con costi superiori a quelli preventivati. Per questa ragione il consorzio Pizzarotti-Collini ha deciso di sospendere i lavori nei cantieri di competenza (due gallerie: una in Liguria e l’altra in Piemonte) e collocare in cassa integrazione oltre 300 lavoratori per 13 settimane. Anche l’impresa Pavimental, impegnata in un altro cantiere della tratta, aveva minacciato di mettere in cassa integrazione a zero ore altri 300 lavoratori a partire da lunedì prossimo. Poi la minaccia è rientrata, ma la questione delle varianti in corso d’opera non riconosciute dal Cociv resta e l’azienda ha detto chiaramente che serve una soluzione entro un mese, altrimenti procederà alla sospensione dei lavori nei cantieri di cui si occupa.

Ecco perché ieri il governatore Toti ha rotto gli indugi e convocato un vertice sul Terzo valico con i sindacati. Dice Toti: «Questo impasse si deve sbloccare, perché il Terzo valico è un’opera strategica, visto che è al servizio dei porti più importanti del Mediterraneo. Al momento vi è un buon coordinamento tra il lavoro che sta svolgendo il commissario di governo Calogero Mauceri e il ministro Enrico Giovannini, che sta seguendo la situazione: per come mi viene prospettata, ritengo che nelle prossime ore si possa arrivare a una soluzione che in qualche modo tranquillizzi i lavoratori e faccia tornare rapidamente il cantiere alla piena operatività. In questa vertenza stiamo parlando comunque di fronti di cantiere limitati rispetto alla gigantesca mole di lavoro progettata. Dopodiché occorrerà un monitoraggio attento e puntuale affinché situazioni analoghe non si vadano a ricreare».

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