Urbanistica

Autostrade, Aspi adotta blockchain per le ispezioni di ponti e gallerie

La tecnologia di tracciabilità usata per rendere i dati certificati, inviolabili e trasparenti

di Marco Morino

Lo scorso 11 maggio, in Liguria, Autostrade per l'Italia (Aspi) vieta in via precauzionale il passaggio dei mezzi pesanti lungo un viadotto tra Lavagna e Sestri Levante, sull'autostrada A12, dopo alcune verifiche condotte dal ministero dei Trasporti. Secondo i tecnici del ministero, le frenate dei Tir «possono deformare le pile e il sistema di appoggi» dell'opera. Scoppia una nuova polemica su manutenzione e sicurezza di ponti e gallerie autostradali, dopo quelle esplose per il crollo del ponte Morandi (agosto 2018) e per i cantieri lungo la rete autostradale ligure (estate 2020). Per garantire la sicurezza degli utenti, il gruppo guidato dall'amministratore delegato, Roberto Tomasi, negli ultimi due anni ha avviato una rivoluzione dei sistemi di monitoraggio e di ispezione di ponti, viadotti e gallerie, prima di tutto esternalizzandole e affidandole a primarie società di ingegneria e mettendo in campo 67,5 milioni (per il prossimo quinquennio) destinati alle attività di sorveglianza delle infrastrutture della rete.

Aspi punta sull'uso di tecnologie avanzate, come il laser scanner e il georadar, per indagare ogni dettaglio all'interno delle strutture. La Liguria, con oltre la metà delle gallerie in gestione ad Aspi, la scorsa estate è stata al centro dell'avvio di questa nuova tipologia di ispezioni. Oggi è in corso su tutta la rete la seconda fase dei controlli e la parallela esecuzione degli interventi di manutenzione, attivati proprio a seguito di quelle verifiche.Sui viadotti dell'intera rete nazionale, intanto, da novembre 2020, Movyon (ex Aspi Tech, società del gruppo Aspi deputata allo sviluppo di soluzioni tecnologiche anche per l'esterno) insieme a Ibm e Fincantieri Nextech, ha sviluppato un sistema denominato Argo. Il sistema consente agli ispettori di svolgere gli accertamenti sulle condizioni di ciascuna opera accedendo in tempo reale, tramite un tablet, a tutte le informazioni che la caratterizzano: calcoli e disegni del progetto originario e degli interventi successivi; controlli e manutenzioni programmate; indagini e prove sui materiali; esiti e dettagli delle precedenti ispezioni.

Tramite lo stesso tablet l'ispettore inserisce, sui viadotti dotati della nuova infrastruttura tecnologica, tutti i dettagli e le foto rilevate nel corso dell'ispezione rendendone immediata la disponibilità alle strutture aziendali deputate e analizzando un'opera attraverso un "gemello digitale", che ne riproduce fedelmente tutte le caratteristiche. Un sistema appositamente sviluppato supporterà i tecnici nel riconoscimento e classificazione dei difetti e nella programmazione delle attività di manutenzione. Un altro pilastro della trasformazione digitale di Aspi è rappresentato dalla tecnologia blockchain applicata al monitoraggio delle infrastrutture per rendere i dati certificati, inviolabili e trasparenti. Dice Francesco Del Greco, responsabile della trasformazione digitale di Aspi: «La blockchain, nata nel settore finanziario, risponde all'istanza di cristallizzare le informazioni e i dati derivanti dalle ispezioni sullo stato delle opere e renderle univoche, sicure, non modificabili, trasparenti e accessibili in un registro aperto e senza un controllo "superiore" del dato immesso».

La grande mole di dati derivante dal monitoraggio delle infrastrutture (ponti, viadotti, gallerie, cavalcavia) viene fatta confluire in un unico grande database ed è immediatamente utilizzabile dalle strutture interessate (Direzione centrale gestione rete e Direzioni di tronco) per la pianificazione delle attività di manutenzione. Inoltre i dati vengono trasmessi in tempo reale al database Ainop, la piattaforma cloud attivata dal Mims (ministero Infrastrutture) per ricevere e tenere sotto controllo i dati delle attività di sorveglianza delle singole concessionarie.

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