Personale

Congedo obbligatorio di paternità in arrivo anche per i dipendenti pubblici

il ministero del Lavoro è all'opera per la predisposizione di uno schema di decreto legislativo

di Consuelo Ziggiotto e Salvatore Cicala

L'estensione alla platea dei dipendenti pubblici del congedo obbligatorio di paternità, fino a oggi applicato solo ai papà lavoratori privati, è subordinata all'introduzione di specifiche disposizioni normative per il recepimento della direttiva 2019/1158 Ue, relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che modificheranno il decreto legislativo 151/2001, testo unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità.

Allo scopo di accelerare i tempi dell'effettiva introduzione di tali disposizioni, il ministero del Lavoro è all'opera per la predisposizione di uno schema di decreto legislativo che consentirà, tra i vari interventi, di regolamentare il congedo obbligatorio di paternità uniformemente, rendendolo accessibile anche ai lavoratori del settore pubblico.

È questa la risposta che il Governo, in Commissione lavoro, ha reso a seguito di un'interrogazione parlamentare volta a conoscere le misure che si intendono intraprendere per rendere effettiva l'estensione al settore pubblico del congedo di paternità, alla luce della perdurante mancata emanazione delle norme amministrative di attuazione della legge n. 92 del 2012.

Il congedo di paternità è stato introdotto in via sperimentale della legge Fornero (articolo 4, comma 24).

L'importanza dell'istituto in questione ha fatto sì che, anche grazie a una costante opera di sensibilizzazione da parte di molteplici attori sociali e politici, nel corso degli anni, le giornate di congedo siano sempre più aumentate, sino ad arrivare all'ultimo intervento normativo adottato con la legge di bilancio 2022, che ha riconosciuto ai papà il congedo di paternità per un numero di 10 giorni annui e in maniera strutturale dal 2021.

Come ebbe modo di chiarire anche la Funzione pubblica (nota protocollo n. 8629/2013), il congedo in questione, per espressa previsione di legge, è di diretta applicazione per i lavoratori privati, mentre per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche la concreta attuazione è subordinata all'approvazione di un'apposita normativa su iniziativa del Ministro per la pubblica amministrazione.

Sono trascorsi quasi 10 anni dalla nascita dell'istituto eppure le norme amministrative di attuazione per i dipendenti pubblici tardano ad arrivare.

Per il Governo la soluzione per poter porre fine all'attuale disparità tra dipendenti privati e pubblici nella fruizione del congedo in questione arriverebbe con un l'introduzione di specifiche disposizioni normative per il recepimento della direttiva 2019/1158 Ue, relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che inciderà anche sul Tu sulla maternità e paternità. Pertanto, allo scopo di accelerare i tempi dell'effettiva introduzione di tali disposizioni, il Governo preannuncia l'intenzione di presentare una specifica proposta normativa in tal senso.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©