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Diga di Genova, Consorzio Eteria ottiene dal l'ok del Tar a conoscere il progetto di Webuild-Fincantieri

Il Tribunale amministrativo di Genova ha ordinato di mettere a disposizione del raggruppamento ricorrente la versione «non oscurata» della proposta del concorrente aggiudicatario

di Massimo Frontera

Il raggruppamento composto da Consorzio Eteria, Acciona e Rcm Costruzioni - che ha perso la gara per realizzare la nuova diga foranea di Genova - ha messo a segno un risultato nel contenzioso promosso contro l'aggiudicazione al raggruppamento vincitore, guidato da Webuild, con Fincantieri, Fincosit e altri. Il Tribunale amministrativo di Genova ha infatti riconosciuto al ricorrente di poter visionare la versione integrale «non oscurata» della proposta progettuale presentata dal raggruppamento vincitore. Successivamente all'impugnazione al Tar dell'aggiudicazione, il Consorzio Eteria ha fatto una serie di richieste di accesso agli atti di gara, chiedendo di visionare «la versione integrale e non oscurata della "Relazione B" di Webuild e delle successive integrazioni», il «contratto di appalto e dei documenti connessi» e la «dichiarazione di positivo esito del procedimento di verifica dei requisiti e di efficacia dell'aggiudicazione».

L'ordinanza del Tar n.142/2023 pubblicata lo scorso 30 gennaio riferisce che la documentazione richiesta è stata effettivamente messa a disposizione lo scorso 18 gennaio dal committente. Tuttavia, il ricorrente ha lamentato che la proposta progettuale depositata non era in versione integrale e presentava parti oscurate; e ha pertanto insistito per ottenere un ordine di esibizione della relazione, in versione non oscurata, e completa di tutte le successive integrazioni.

Il Tar Genova ha ritenuto fondata la domanda di accesso agli atti di Eteria-Acciona, aderendo all'orientamento giurisprudenziale secondo il quale l'accesso documentale a atti che contengono segreti tecnici o commerciali sono consentiti ai soli fini della difesa in giudizio. Quanto alla dimostrazione della «stretta indispensabilità» dell'accesso agli atti (contrapposto al diritto alla riservatezza), la Prima Sezione del Tar Liguria ha ritenuto «che subordinare l'accesso alle offerte tecniche alla dimostrazione della stretta indispensabilità del documento alla deduzione e alla prova di specifici motivi di impugnazione realizza una inversione logica, non potendosi, in assenza della conoscenza della offerta tecnica, dedursi motivi di ricorso, se non nella forma generica e inammissibile del c.d. "ricorso al buio"».

In conclusione, il Tar ha ordinato al commissario di governo di "svelare" la proposta progettuale di Webuild-Fincantieri per realizzare la maxi-opera. Il contenzioso prosegue con la prossima udienza, fissata al 7 aprile prossimo.

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