Appalti

Nuovo codice, clausola di revisione prezzi obbligatoria sul modello francese

Nello schema di riforma un sistema di adeguamento costi automatico e basato su indici. Previsto anche il divieto di bandi gratis per i professionisti

di Mauro Salerno

Clausola di revisione prezzi obbligatoria con il nuovo codice appalti. L'esperienza del caro-materiali che ha messo in ginocchio migliaia di cantieri e di imprese in questi ultimi mesi porterà a una svolta definitiva nella disciplina dei contratti pubblici, che dopo il lavoro tecnico di queste settimane, sarà rimessa al vaglio del nuovo governo.

Un'idea-chiave è il ritorno a pieno titolo della clausola di revisione prezzi che, al di là delle norme speciali introdotte per compensare le imprese, finora è stata consentita solo se esplicitamente prevista nei bandi di gara (art. 106, comma 1, lett. a del Dlgs 50/2026). Una previsione che ha generalmente portato le stazioni appaltanti a escludere la possibilità di rivedere i costi durante l'esecuzione del contratto, comunicando il divieto di variazione dei prezzi direttamente nei documenti di gara.

Lo schema di riforma appalti cui sta lavorando ufficialmente dai primi di luglio la commissione ad hoc del Consiglio di Stato prevede espressamente l'obbligo di inserire la clausola di revisione prezzi nei documenti di gara. L'idea scelta è quella di prendere a riferimento il sistema francese che, funzionando in maniera automatica sulla base di indici, dovrebbe rendere certa e rapida l'adeguamento dei prezzi dell'appalto.

La Francia è considerata un punto di riferimento in materia di revisione prezzi. Il meccanismo già in funzione nel paese ha consentito alle imprese transalpine di ricevere nel 2021, prima della crisi Ucraina, aumenti degli importi contrattuali considerati molto più adeguati alla realtà commerciale, in tempi molto più rapidi che in Italia. Non a caso le stesse associazioni imprenditoriali italiane (Ance, Federcostruzioni, tra le altre) hanno più volte suggerito negli ultimi mesi l'adozione del "modello francese", in cui la revisione del prezzo dell'appalto avviene automaticamente poiché correlata a rilevazioni periodiche, in luogo degli strumenti di natura compensativa e non automatici previsti da noi.

Il nuovo codice dovrebbe prendere proprio questa linea. Per compensare gli automatismi sarà però previsto che alla base delle variazioni dei prezzi debbano risultare particolari condizioni di natura oggettiva non prevedibili al momento di formulazione dell'offerta. Nel quadro dovrebbero rientrare anche le variazioni di costo del lavoro, derivanti da dal rinnovo di contratti collettivi: sempre però sottoposte alla stessa condizione di imprevedibilità al momento dell'offerta.

Stop agli appalti gratis per i professionisti
Insieme alla revisione prezzi obbligatoria, quasi fosse un'altra faccia della medaglia, nel nuovo codice entrerà il divieto di prestazione professionale gratuita. Un divieto che, alla luce della giurisprudenza dello stesso Consiglio di Stato, varrà soltanto per le prestazioni rese dagli iscritti agli ordini professionali. La notizia dovrebbe incontrare il favore dei progettisti che in passato hanno condotto più di una battaglia per contestare la prassi dei bandi gratis.

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