Fisco e contabilità

Decreto fiscale, compensazione tra ruoli e crediti verso la Pa alla scadenza delle singole rate

Ruoli compensabili con i crediti verso la pubblica amministrazione. L’ultima bozza di decreto fiscale contiene la possibilità di definire in via agevolata i carichi affidati per la riscossione attraverso la compensazione con i crediti certificati e vantati nei confronti della Pa. Questa possibilità va valutata attentamente da chi vuole aderire, perché può costituire uno strumento di particolare alleggerimento della sanatoria stessa.

La novità del decreto

In particolare, la novità è che per il versamento delle singole rate si potranno utilizzare in compensazione i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. I crediti utilizzabili in compensazione sono quelli vantati a seguito di prestazioni riguardanti somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali nei confronti dello Stato, degli enti pubblici nazionali, delle Regioni, delle Province autonome di Trento e Bolzano, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale.
Per essere utilizzabili, questi crediti commerciali devono essere:
• certi, liquidi, esigibili e non prescritti;

• oggetto di istanza di certificazione telematica, proposta dal creditore attraverso l’apposita funzione resa disponibile dalla piattaforma di certificazione dei crediti commerciali predisposta dal ministero dell’Economia e delle finanze.

I passi della certificazione

L’istanza di certificazione può essere presentata da chiunque, società, impresa individuale, persona fisica o ente diverso da impresa, che vanti un credito commerciale nei confronti di una pubblica amministrazione.
A questo scopo, se il creditore è una società o un’impresa individuale può operare immediatamente tramite la piattaforma elettronica di certificazione attraverso il suo titolare o un suo rappresentante. In tal caso, per potersi accreditare, deve fornire alcune informazioni personali e della società che rappresenta e sottoscrivere una dichiarazione di assunzione di responsabilità. Una volta fornite queste credenziali, si potrà accedere alla piattaforma. Questione diversa invece se il creditore è una persona fisica (esempio un professionista) o un ente diverso, in quanto per procedere all’accreditamento sulla piattaforma dovrà necessariamente passare attraverso la pubblica amministrazione di cui è creditore con la quale effettuare un riconoscimento. Una volta entrato nella piattaforma, inoltra l’istanza di certificazione del credito, utilizzando una apposita funzionalità messa a disposizione dal sistema. Il sistema permette di monitorare e verificare in ogni momento lo stato di avanzamento del processo di certificazione.

I tempi della comunicazione

Il creditore riceverà comunicazioni sul rilascio della certificazione e/o sull’insussistenza o inesigibilità del credito tramite la posta elettronica certificata (Pec). In presenza di inerzia da parte della Pa debitrice, il creditore procedente potrà richiedere la nomina di un commissario ad acta. Il termine entro cui la Pa deve provvedere al rilascio o al diniego è di trenta giorni, decorsi i quali il creditore può presentare, sempre attraverso la piattaforma, istanza di nomina del commissario.
Il creditore, ottenuta la certificazione, può chiedere, alla scadenza delle singole rate, la compensazione del credito certificato con le somme rideterminate a seguito della definizione agevolata dei ruoli.

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