Urbanistica

Banche, resta il blocco di acquisti su nuovi crediti

Dopo Intesa anche UniCredit, Bpm e Bper potrebbero avviare la ri-cessione di crediti Mps studia riaperture

di Lucilla Incorvati

Tranne qualche timido tentativo di lavorare ad una possibile riapertura, dal mondo degli intermediari non c'è nulla di nuovo sul fronte dell'acquisto dei crediti derivanti da bonus edilizi verso privati e aziende. La possibilità di acquisire nuove pratiche è ferma da mesi per capienza fiscale massima consentita. A fine giugno hanno chiuso completamente questa opzione istituti come Bper, Banco Desio e Mps, mentre altri come Intesa, UniCredit, Credit Agricole, Banca Sella, Popolare Sondrio, Bpm e Credem lo avevano fatto già prima. Poi il 7 novembre il blocco è arrivato anche da Poste Italiane che aveva raggiunto un livello di acquisti di circa nove miliardi di euro. Con la sospensione Poste non ha processato neppure le pratiche che, rigettate mesi addietro per difetti formali (documenti non caricati correttamente), erano state ripresentate., lasciando a bocca asciutta molti nuovi correntisti.
I casi di Bnl Bnp Paribas e Mps
Ha fatto eccezione tra i grandi istituti Bnl Bnp Paribas che da maggio ha sospeso gli acquisti perché aveva accumulato uno stock di pratiche sovradimensionato. L'istituto, non avendo raggiunto la capacità fiscale consentita, è tra i pochissimi che, superata questa fase, potrebbe riaprire. Da Mps fanno sapere che il 16 marzo, la banca potrebbe processare tutte le richieste per i bonus 2022 e quindi valutare il ripristino dell'operatività sull'acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi per il 2023, previa verifica della della tax capacity necessaria.In realtà, che le banche italiane fossero sature era emerso già a settembre dopo un'indagine condotta nell'estate su 11 istituti, incluse Poste e Cassa Depositi e Prestiti, dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario del precedente governo Draghi. Era emerso che le banche avevano già impiegato (tra crediti fiscali generati, quelli in fase di lavorazione e/o pratiche deliberate) circa 75 miliardi. Considerando che la capienza fiscale annua stimata per le banche è di circa 16,2 miliardi, il tetto massimo raggiungibile in cinque anni è di 80 miliardi. In molti stanno lavorando per cercare di "fare spazio" e liberare la cosiddetta tax capacity. «Per venire incontro alle esigenze della clientela – ricordano da Bper (che ha comprato crediti per tre miliardi su sei miliardi di richieste) – avrebbe potuto essere d'aiuto consentire procedure di compensazioni più lunghe». I correttivi varati dal Dl Aiuti-quater, recentemente convertito in legge 6/2023, come l'aumento delle cessioni da quattro a cinque, non hanno risolto il problema del blocco. Inoltre, si discute ancora sul tema della delimitazione della responsabilità che penalizza gli acquirenti dei crediti fiscali anche se in buona fede. Infatti, qualora il credito fiscale acquisito sia sequestrato in quanto invalido o "sospetto", questo non sarà fruibile. «L'iter di accettazione dei crediti impone una verifica accurata sui crediti e suile imprese – aggiungono da Bper –. Oltre ad affidarci a PwC per la verifica dei crediti, facciamo controlli sul campo, andando direttamente sui cantieri».

L'esempio di Intesa SanPaolo
Dall'avvio della normativa sul superbonus (agosto 2020), Intesa Sanpaolo ha acquistato circa 14 miliardi di crediti fiscali legati ai bonus edilizi, a fronte di domande per oltre 30 miliardi e alla conseguente saturazione della propria capacità fiscale. Così, il Gruppo ha dato attuazione a quanto previsto dal Dl Aiuti , la cosiddetta quarta cessione alle imprese private, unica soluzione oggi prevista nel panorama normativo idonea a liberare capacità fiscale. A fine 2022 sono già stati siglati accordi per oltre tre miliardi di euro con grandi imprese clienti. Stanno intraprendendo la stessa strada la già citata Bper, Credit Agricole (ha acquistato crediti per tre miliardi), Credem, Bpm (che ha perfezionato l'acquisto di 2,5 miliardi crediti ), e UniCredit che da mesi dichiara di essere pronta a lanciare la sua inziativa (ha acquisito crediti per cinque miliardi).

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