Personale

Al Sud manca il personale, allarme per l’attuazione del Pnrr

La desertificazione amministrativa che ha tagliato del 27% il personale degli uffici comunali si è sentita in tutto il Paese

di Gianni Trovati

La desertificazione amministrativa che ha tagliato del 27% il personale degli uffici comunali si è sentita in tutto il Paese (Nt+ Enti locali & edilizia di ieri), ma è stata particolarmente intensa a Sud. Con il risultato che a Napoli e a Bari, il numero di dipendenti comunali in rapporto alla popolazione è la metà di quello di Bologna o Firenze. A tradurre in cifre l’allarme sulle possibilità reali di attuazione del Pnrr, che nel nome della coesione infittisce gli obiettivi di investimento proprio nel Mezzogiorno, è la Fondazione con il Sud.

In un’analisi commissionata a Gianfranco Viesti, ordinario di economia applicata all’Università di Bari, la Fondazione ha messo a confronto i dati sugli organici dei 103 Comuni italiani con più di 60mila abitanti. In rapporto al livello di investimenti chiesto dal Pnrr, i Comuni di Napoli, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Messina, Catania e Trapani tracciano i confini di una geografia nera dell’inadeguatezza amministrativa, caratterizzati come sono da un personale ultraleggero in termini sia numerici sia di competenze. La causa è nei bilanci, che fra sottofinanziamento e mancate riscossioni zoppicano e quindi aprono meno spazi alle assunzioni calcolate in base alla “sostenibilità finanziaria”. Un problema, questo, che rischia di affievolire a Sud anche i nuovi ampliamenti dei criteri di calcolo in preparazione con il terzo decreto Pnrr (altro articolo in pagina).

Il Rapporto elenca anche i Comuni più preparati, almeno sul piano del personale, all’impegno del Pnrr. Si tratta di Trieste, Trento, L’Aquila, Reggio Emilia, Padova, Ravenna, Bolzano, Ferrara, Bologna e Varese: tutti a Nord, con l’eccezione dell’Aquila grazie alle deroghe post-terremoto, mentre il Pnrr punta a Sud.

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