Appalti

Dissesto, finalmente al via il Fondo progetti da 100 milioni: al Sud l'80%, ecco le priorità

di Giuseppe Latour

Il fondo progettazione per il contrasto al dissesto idrogeologico si mette in moto. Il ministero dell'Ambiente, in raccordo con la struttura di missione Italia Sicura, ha appena dato via libera al riparto dei 100 milioni di euro previsti dal collegato ambientale per tappare una delle falle del nostro sistema: i tempi lunghi e la mancanza di risorse per la definizione degli elaborati, essenziali per andare in gara e poi in cantiere.

Adesso le Regioni, con uno strumento attualmente unico nel panorama nazionale, potranno pescare dal fondo, secondo limiti prestabiliti che privilegiano il Sud: al Mezzogiorno, infatti, andrà l'80% delle risorse.
«Questo fondo – spiega il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti – ci consente di andare avanti ancora più speditamente e in ogni regione italiana con le opere più importanti per i cittadini e il territorio, a partire dal Sud che più di tutti sconta un ritardo nei progetti. La sfida è tagliare i ponti con un passato di lungaggini burocratiche e fare pianificazioni strutturate, tecnicamente avanzate, in grado di far partire subito le opere sul territorio».

Il denaro sarà dedicato in via prioritaria a completare il perimetro del piano stralcio per le aree metropolitane. Nelle tabelle del Dpcm datato 15 settembre 2015, infatti, comparivano due elenchi di opere da finanziare in una seconda fase, molte delle quali con livelli di progettazione inferiori all'esecutivo.
Le risorse del plafond partiranno proprio da qui e metteranno, così, in moto una settantina di progetti (69 per le precisione) in tutto il paese.
Molti di questi hanno importi piuttosto rilevanti e, stando alla banca dati di Italia Sicura, hanno progetti ancora da rifinire. E' il caso della completamento dell'emissario in galleria della Conca di Agnano, a Napoli, dal valore di 14,1 milioni di euro di lavori, della cassa di laminazione del torrente Lavino, in provincia di Bologna, dal valore di 12,5 milioni, del canale scolmatore dei torrenti San Siro e Magistrato a Santa Margherita Ligure (33 milioni), dei lavori di sistemazione del ponte sul fiume Sesia a Vercelli (16,7 milioni), dei 15 milioni per la variante di Monterotondo scalo, a Roma, dei quasi 100 milioni di opere di mitigazione programmate nel solo comune di Olbia, del completamento del collettore pluviale b (48,8 milioni di euro) a Catania. Insomma, opere diffuse sul territorio che sarà possibile mandare in gara grazie ai progetti esecutivi.

Il fondo ha un meccanismo rota tivo: quindi, una volta incassato il finanziamento definitivo per l'esecuzione dell'opera, le Regioni dovranno restituire le somme già spese per la progettazione. In questo modo si mette in moto un effetto di moltiplicazione delle risorse. Che, secondo il ministero dell'Ambiente, produrrà lo sblocco di oltre 500 progetti per un importo complessivo superiore ai due miliardi di lavori.

A livello generale, la divisione riproduce la distribuzione dei Fondi sviluppo e coesione: quindi, l'80% delle risorse andrà al Sud e il restante 20% al Centro-Nord. Gli stanziamenti arriveranno a destinazione in tre quote. Oltre agli interventi del piano città metropolitane, le Regioni potranno selezionare opere previste nel Piano nazionale 2015-2020, già presentate nel database online Rendis.
Quasi sedici milioni di euro, quindi, andranno alla Sicilia, destinataria della maggior parte dei fondi. Seguono Puglia, Campania e Sardegna, ognuna delle quali avrà a disposizione oltre 12 milioni di euro. Sono 9,2 i milioni per la Calabria e 7,5 quelli che verranno destinati all'Abruzzo. Basilicata (6,3 milioni) e il Molise con 3,4 milioni chiudono lo stanziamento per il Mezzogiorno. Al Nord la maggior parte dei fondi vanno in Lombardia (poco oltre 3 milioni), a Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna (circa 2,5 milioni), seguono Veneto e Lazio con circa due milioni e Marche con un milione di euro. Oltre ottocentomila euro per ciascuna regione vanno alla progettazione di opere in Umbria, Liguria e Friuli Venezia Giulia, fondi anche per le Province Autonome di Bolzano (634mila euro), Trento (589mila) e la Val d'Aosta (437mila).

Il Dpcm 15 settembre 2015 (Piano città metropolitane)

Fon do progettazione, la ripartizione per regioni

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