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Roma il Maxxi si fa grande: super-concorso per ampliare il museo di Zaha Hadid con un hub «verde» per la città e l'innovazione

Nascerà un nuovo edificio sormontato da un giardino pensile. Per partecipare c'è tempo fino al 13 maggio. In giuria anche Cucinella

di Mauro Salerno

A poco più di dieci anni dall'inaugurazione (28 maggio 2010) il Maxxi, museo di arte architettura contemporanea di Roma, punta a crescere ancora. Il museo, disegnato dal compianto premio Pritzker per l'architettura Zaha Hadid, nel frattempo è diventato una presenza costante della città, grazie soprattutto agli spazi aperti diventati un punto di incontro per giovani e famiglie.

Ora l'obiettivo è trovare una vocazione ancora più precisa e concreta per il museo, allargando non solo gli spazi ma gli orizzonti di riferimento culturale.

Alla base di tutto c'è il masterplan «Grande Maxxi» cui, come ha spiegato Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, ha lavorato anche e soprattutto durante le chiusure obbligate dalla pandemia. Da qui il finanziamento di studi di fattibilità che oggi sfociano nel concorso internazionale di idee per ampliare gli spazi e le logiche del museo.

L'idea è quella realizzare un nuovo edificio multifunzionale di servizio e un nuovo intervento di architettura del paesaggio. Il nuovo edificio dovrà ospitare una serie di nuove funzioni complementari alle attività svolte dal Maxxi con tre funzioni.

La prima sarà dedicata alla ricerca con un polo di ricerca e sviluppo («Digital innovation hub») «dedicato alla ricerca e alla sperimentazione sulla rigenerazione urbana», ha spiegato Melandri. La seconda area ospiterà un centro di eccellenza per il restauro del contemporaneo, che a partire dalla diagnostica dello stato di conservazione delle opere si spingerà fino alla manutenzione programmata. Una terza funzione sarà dedicata alla formazione con spazi per il coworking e aule flessibili. Cio saranno poi altri spazi (depositi, distributivo, servizi, ecc.) destinati alla fruizione e alla valorizzazione delle opere delle collezioni.

Il concorso
Il concorso si svolgerà con la formula della procedura aperta in unico grado, in forma anonima, utilizzando la piattaforma dedicata raggiungibile sul sito www.concorsiarchibo.eu. Responsabile del procedimento sarà Margherita Guccione, direttrice del Maxxi. A giudicare il miglior progetto, che sarà ufficializzato il prossimo 10 giugno, sarà una commissione presieduta dalla stessa Melandri e composta anche da Mario Cucinella(membro), Petra Blaisse (studio IO), Maria Claudia Clemente (Labics), Lorenzo Mariotti, Pippo Ciorra e Simone Gobbo (questi ultimi due in qualità di membri supplenti).

Come ha spiegato Melandri, per finanziare lo sviluppo del Maxxi lo Stato ha già stanziato 37,5 milioni con fondi a disposizione dei ministeri delle Imfrastrutture e della Cultura. In questo contesto, il costo per la realizzazione dell'opera oggetto del concorso, inclusi gli oneri di sicurezza è di 14,2 milioni.

Per partecipare alla competizione c'è tempo fino al 13 maggio. Chi vincerà la gara otterrà un premio di 30mila euro oltre all'incarico per la progettazione definitiva dell'intervento (da attribuire una volta formalizzata l'attribuzione dei finanziamenti, sottolineano dal museo) . Al secondo classificato andrà un premio di 10mila euro, al terzo di 8mila, al quarto di 6mila, il quinto riceverà 4mila euro. I tempi di realizzazione sono stimati in circa 4 anni.

Il verde sul cemento di Hadid
Il nuovo edificio sarà realizzato su due livelli con un massimo di 19mila mq edificabili. Simbolo dell'intervento sarà forse il giardino pensile posizionato in copertura. «Portiamo il verde sul cemento di Zaha Hadid», ha sintetizzato Melandri. L'idea è quella di realizzare una struttura lineare di verde urbano, capace di raccordare le diverse aree dello spazio pubblico lungo l'asse di via Masaccio, da utilizzare per le attività museali all'aperto e per offrire nuove modalità di fruizione degli spazi esterni.

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