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Decreto Covid, in Senato via libera a riforma dei concorsi e scudo penale in sanità

Medici e operatori sanitari saranno punibili solo per i casi di colpa grave

di Marzio Bartoloni

Medici, infermieri e operatori sanitari saranno punibili penalmente solo per “colpa grave” per tutte le cure che sono state erogate durante l’emergenza pandemica. Dopo un anno di rinvii arriva grazie al pressing del ministero della Salute, Roberto Speranza, l’atteso scudo penale per i sanitari che non sarà più limitato solo alle vaccinazioni. Questa tutela richiesta a gran voce dai camici bianchi è stata introdotta con un emendamento al decreto Covid, approvato ieri dal Senato e spedito per il sì finale alla Camera. La misura che vale fino alla fine dello stato di emergenza (fissata ora al 31 luglio) prevede che i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose compiuti nell’esercizio di una professione sanitaria e legati alla situazione di emergenza Covid, sono dunque punibili solo «nei casi di colpa grave» e ai fini della valutazione del grado della colpa, è previsto che il giudice tenga conto di alcuni fattori che possono escludere la gravità. In particolare, dovrà considerare, tra le altre, tre condizioni: la «limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da SarsCoV2 e delle terapie appropriate», la «scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare» e «il minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato, impiegato per far fronte all’emergenza».

Soddisfatto il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli che ricorda come sul piano civile, «non si nega il risarcimento al soggetto leso, perché questa norma riguarda esclusivamente l’aspetto penale». In questi mesi, varie sono state le cause aperte nei confronti di medici - Consulcesi parla di un +30% -, con avvii di procedimenti che ora però «dovranno essere valutati diversamente proprio alla luce di questo provvedimento». Lo scudo penale è un «grande passo avanti» anche per il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao-Assomed, che dallo scorso anno ne chiede l’istituzione: «Degli errori sono ovviamente stati commessi, ma non per responsabilità dei medici - avverte il segretario Carlo Palermo -. Eravamo infatti di fronte ad un virus sconosciuto, con cui si aveva a che fare per la prima volta». Tra le altre modifiche approvate al Dl anche la definizione più ampia della platea dei sanitari obbligati a vaccinarsi per la quale si farà riferimento alla definizione della legge 43/2006.

Il decreto legge Covid tra l’altro sblocca e riforma i concorsi pubblici. «È il primo passo per la rivoluzione del reclutamento nella Pubblica amministrazione», avverte il ministro per la Pa Renato Brunetta. Che la racconta: «Niente più carta e penna, a regime una sola prova scritta digitale, ma in presenza, e una prova orale. Valutazione iniziale dei titoli di studio per le figure ad alta specializzazione tecnica, nel segno della corrispondenza ragionevole tra richiesta dell’amministrazione e livello del posto messo a bando».

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