Appalti

Contratto Rfi, via libera parlamentare senza toccare i fondi a Terzo Valico e Brescia-Padova

di Alessandro Arona

Va libera senza sostanziali richieste di modifica, da parte della Commissione Trasporti della Camera dei deputati al Contratto di programma rfi 2017-2021, programma di investimneti ferroviari da 13,2 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi (si veda il servizio).

Dopo il via libera da parte delle Camere, ora il contratto sarà sottoscritto dal Mit e da Rfi e, successivamente ad un Decreto di approvazione e alla sua registrazione da parte della Corte dei conti, entrerà in vigore.

Non c'è stata nessuna richiesta di modifica, in particolare, sui dossier politicamente più spinosi, e cioè i finanziamenti al Terzo Valico, al Brennero e ai primi lotti dell'alta capacità Brescia-Verona e Verona-Padova.
La commissione ha preso atto che, pur non avendo questo governo partecipato alla fase di preparazione del contratto, bloccare e rifare il programma di investimenti avrebbe bloccato l'avvio anche delle opere per la manutenzione straordinaria, la sicurezza e l'ammodernamento della rete esistente.

La maggioranza gialloverde chiede però, per il futuro, che «il lavoro iniziato da questo Governo con le analisi costi/benefici diventi il presupposto fondamentale per l'inserimento o l'esclusione di ogni nuovo intervento nei futuri contratti di programma e nei relativi atti di aggiornamento». E che «la priorità degli interventi volti a velocizzare e ammodernare l'infrastruttura ferroviaria esistente».

Come condizioni tassative si chiede solo la revisione progettuale della nuova stazione di Firenze, al fine di ridurne i costi: la project review è già in corso, questo punto sarà spinta ancora più in là, probabilmente accantonando del tutto il progetto di Norman Foster per la parte all'aperto della stazione.
L'indicazione di accantonare la nuova tratta ad alta capacità Mestre-Trieste, mega-opera da 8,5 miliardi di euro, è invece una finta decisione, perché come dice il parere il progetto fu accantonato già nel 2014, e nel nuovo Contratto ci sono 200 milioni (fondi già nel Cdp 2016) per avviare l'ammodernamento della linea esistente, progetto da 1,8 miliardi (anziché 8,5). Nel CdP c'erano però ancora due milioni di euro per la progettazione di una nuova tratta Av, sostanzialmente studi di fattibilità: si chiede di cancellare questi due milioni, diciamo "per non farsi più venire la tentazione" di riaprire la questione.

LE TRATTE TAV FINANZIATE
Per i lotti costruttivi nel Cdp Rfi 2017-21 ci sono 2.661 milioni in più: 1.550 mln per il 5° lotto del Terzo Valico (già pre-assegnato dal Cipe nella seduta del 22 dicembre 2017), 607 milioni per il 2° lotto della Brescia Est-Verona (al Cipe è passato, con delibera pubblicata a fine marzo e contratto firmato con Fs a inizio giugno, il 1° lotto da 1.892 milioni), 504 milioni per il Brennero (434 milioni il 5° lotto e i primi 70 mln per il 6° e ultimo lotto).

LE CONDIZIONI (IL PARERE)
 a) per gli interventi 0291 «Linea AV/AC Venezia-Trieste: tratta Venezia-Ronchi dei Legionari» e 0262 «Linea AV/AC Venezia-Trieste: tratta Ronchi dei Legionari-Trieste» si proceda con il ritiro dei progetti in quanto definitivamente abbandonati nel 2014, dopo aver concluso le procedure di VIA con esiti negativi, e l'utilizzo dei fondi conseguentemente risparmiati per il potenziamento della linea Venezia-Trieste (progetto 0365, costo 1.800 mln);
   b) per l'intervento 1604B «Nuova linea Trieste-Divaca», si proceda con il ritiro del progetto, attualmente in fase di progettazione preliminare, e l'utilizzo dei relativi fondi per l'intervento 1604A di potenziamento della linea attuale;
   c) per l'intervento A5000–1 «Nodo AV di Firenze», si proceda, in accordo con la regione Toscana e il comune di Firenze, con una revisione del progetto della stazione in zona Belfiore-Macelli, redatto dal Gruppo Norman Foster & Partners e Ove Arup, al fine di contenerne drasticamente i costi di progettazione e realizzazione;
   d) dove sono previsti dei raddoppi di linea, si proceda, ove possibile, con una rivisitazione degli stessi prevedendo anziché un raddoppio integrale, dei raddoppi selettivi;
   e) a dare priorità agli interventi di elettrificazione e/o all'applicazione di tecnologie «zero emission» al fine di sostituire i mezzi ferroviari ancora oggi alimentati a combustibili fossili, privilegiando le parti di territorio che ne sono completamente sprovviste;

Il Contratto d programma Rfi 2017-2021, parte Investimenti

Il parere parlamentare

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