Fisco e contabilità

Aiuti di Stato, esenzioni Imu rompicapo per i Comuni

Le autonomie potrebbero non disporre di tutti i dati necessari per il Registro

di Francesco Giuseppe Carucci

Il funzionamento del Registro nazionale degli aiuti (Rna) è disciplinato dal decreto Mise 115/2017 il cui articolo 10 stabilisce che gli aiuti individuali automatici, ossia non soggetti ad autorizzazione, se di carattere fiscale, devono essere registrati nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale in cui sono dichiarati. In tal caso, all’adempimento provvedono «l’agenzia delle Entrate, l’agenzia delle Dogane e dei monopoli, l’ente previdenziale o assistenziale di pertinenza, ovvero gli altri soggetti competenti preposti alla fase di fruizione degli aiuti».

Le agevolazioni Imu concesse per la pandemia costituiscono aiuti di Stato nell’ambito del Quadro temporaneo da collocare, pertanto, nel Rna ovvero, se fruitinei settori dell’agricoltura e della pesca, nei registri Sian e Sipa. Preposti alla «fase di fruizione degli aiuti», in tema di Imu o di altri tributi comunali, sono i comuni, tenuti, di conseguenza, al caricamento dei dati nei registri.

I sindaci, tuttavia, potrebbero non disporre di tutti gli elementi da inserire nel Rna. A tal fine l’autodichiarazione potrebbe essere d’aiuto in quanto, a parere delle Finanze, «è funzionale anche all’iscrizione degli aiuti stessi» nel Registro. La dichiarazione da inviare alle Entrate, in virtù dell’articolo 3, comma 5, del Dm dell’11 dicembre 2021, e come ribadito dal Provvedimento 143438 del 27 aprile, sarà resa disponibile ai comuni.

Ma anche l’autodichiarazione potrebbe rivelarsi insufficiente. Dovendo infatti assolvere all’onere attribuitole dall’articolo 1, commi 14 e 15, del Dl 41/2021, tradotto dal Dm attuativo nell’obbligo di attestare «che l’importo complessivo degli aiuti fruiti non supera i massimali» di cui alle Sezioni 3.1 e 3.12 del Temporary framework, è prevista l’indicazione di ogni aiuto fruito, ma non del relativo importo che, al contrario, deve essere collocato nel Rna o nei registri Sian e Sipa. Se ciò non rappresenta un problema per gli aiuti di competenza dell’agenzia delle Entrate, che conosce gli importi per altre vie (ad esempio quadro RS delle dichiarazioni), lo stesso non può dirsi per gli aiuti fiscali automatici alla cui fruizione sono preposti i comuni. È pur vero che, con una faq dell’8 giugno 2021, il dipartimento delle Finanze ha chiarito che le esenzioni Imu per la pandemia devono formare oggetto di dichiarazione, ma è altrettanto vero che la dichiarazione non è costitutiva dell’agevolazione, ragion per cui i casi di omissione risulteranno tutt’altro che rari. Si deve peraltro rilevare che, anche in caso di presentazione di entrambe le dichiarazioni, il modello di autodichiarazione non prevede, per le esenzioni Imu, l’indicazione del settore di fruizione dell’aiuto di Stato, indispensabile per l’individuazione del registro.

Insomma, un grattacapo non indifferente per i contribuenti, ma ancor di più per gli amministratori locali e gli uffici tributi

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