Appalti

Autostrada A22, ok del Cipe all’in house: investimenti per 4,14 mld (in 30 anni)

di Alessandro Arona

Tempi certi e più rapidi dalla seduta del Cipe alla pubblicazione delle delibere in Gazzetta. È questo il principale obiettivo del nuovo Regolamento approvato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica nella seduta del 28 novembre, che fissa il termine di un mese dal giorno della riunione dei ministri alla firma del presidente del Consiglio. In particolare si tenta di accorciare la fase della verifica di finanza pubblica affidata al ministero dell’Economia, successiva alle delibere. Da anni la presidenza del Consiglio vive con qualche mal di pancia questa verifica successiva, dopo che il Mef esamina le proposte di decisione già prima della seduta. Fu Matteo Renzi il primo a provare a cancellare questo visto, ma la sua bozza di nuovo regolamento (nel 2016) fu stoppata. Il compromesso è ora questo: gli uffici del Dipe (Palazzo Chigi) devono scrivere la delibera in 15 giorni, e il Mef ha 15 giorni per fare le verifiche. In caso di mancata risposta il testo può arrivare sulla scrivania del presidente del Consiglio per la firma e poi procedere verso la Corte dei Conti per la registrazione. Se il Mef invece segnala criticità il termine può essere prorogato.
Nel nuovo regolamento (quello precedente era del 2012, governo Monti) si tenta di raggiungere un altro obiettivo: anticipare e rendere più razionale il lavoro di programmazione e verifica degli investimenti pubblici da parte del Cipe, che oggi spesso lavora su proposte mandate all’ultimo minuto dai Ministeri e per progetti o programmi spezzettati in varie e disorganiche tranche. Il nuovo Regolamento impone così ai ministri proponenti di mandare periodicamente alla presidenza del Consiglio programmi semestrali dei progetti in arrivo, e di mandarli con documentazioni più complete delle attuali, e con resoconti sull’attuazione delle decisioni precedenti. Anche questo un obiettivo che si tenta da anni: non fare del Cipe uun “passacarte” tecnico, ma un luogo di più alte scelte politiche, e soprattutto di selezione di priorità.

Il Cipe ha anche approvato loschema di accordo di cooperazione per l’affidamento diretto in house della concessione per l’autostrada A22 del Brennero (l’attuale concessione ad Autobrennero è scaduta il 30 aprile 2014, da allora in prorogatio); dopo la firma dell’accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e i 16 enti locali interessati, questi ultimi potranno procedere all’affidamento diretto della concessione alla neonata società pubblica BrennerCorridor Spa. Sono previsti investimenti per 4,14 miliardi di euro in trent’anni.

Parere positivo del Cipe, inoltre, sugli schemi di contratti di programma 2016-2020 degli aeroporti di Torino (previsti 29,1 milioni di euro di investimenti), Genova (12,9 milioni), Verona (86,61 mln) e Napoli (44,28 mln). In tutto 151,9 milioni di investimenti, parte dei quali però sono già stati realizzati.

Per altre decisioni minori e maggiori dettagli si veda l’ ESITO UFFICIALE CIPE

L’esito ufficiale del Cipe

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