Urbanistica

Ucraina, finora danni per 130 miliardi di dollari a edifici e infrastrutture

La ministra delle Infrastrutture Yurchenko: «75 miliardi per opere prioritarie, l'Italia investa da noi». Memorandum di collaborazione Ance-Cbu su ricostruzione

di Massimo Frontera

Mentre sul territorio dell'Ucraina ancora tiene campo il conflitto, le istituzioni del Paese, pubbliche e private, continuano a preparare il terreno della futura ricostruzione materiale di tutto quello che le armi della Russia stanno distruggendo. Sulla conta dei danni - peraltro in divenire - circolano cifre vaghe e diverse. Una stima è arrivata dalla viceministra per le Infrastrutture e l'Integrazione europea Anna Yurchenko che - appena poche ore prima della crisi sfiorata a causa dei missili caduti in Polonia - è intervenuta al ReBuild Ukraine-Italia, la conferenza on line del 15 novembre scorso, promossa dalla Camera di Commercio Italiana per l'Ucraina insieme a FederCamere. Yurchenko ha parlato di circa 130 miliardi di dollari danni alle infrastrutture del Paese e ha stimato che «al momento per ricostruire le principali infrastrutture servono circa 75 miliardi di dollari». In una slide prodotta dall'associazione dei costruttori ucraini (Cbu) si parla di 126 miliardi di dollari di danni al patrimonio, per oltre 162mila obiettivi colpiti, di cui circa 154.500 edifici, 5.700 "social infrastructure" e 6.100 "critical infrastructure". Le regioni maggiormente danneggiate sono quelle di Donetsk, Kharkiv, Luhansk, Summy, Zaporizhya e Kiev. Inoltre gli ultimi bombardamenti hanno causato la distruzione del 40% delle infrastrutture energetiche, che richiedono un rapido intervento di riparazione. I danni alle infrastrutture rappresentano il 27,7% del totale, cioè 35,3 miliardi di dollari, per la maggior parte alla rete stradale (26,6 miliardi) e il resto alla rete ferroviaria (4,3 miliardi). La ministra ha anche riferito di contati con Stati Uniti e Turchia ma ovviamente conta molto sui partner europei e ritiene anche «che sia molto importante che le imprese italiane ci aiutino a ricostruire, così da poter andare avanti nei diversi settori. Siamo molto contenti di collaborare con l'Italia».

La volontà del governo è quella di bruciare le tappe, di avviare subito il lavoro, e, ove possibile, partire senza spettare la fine della guerra. «Chiediamo ai Paesi più disponibili di fornirci aiuto finanziario e di creare gruppi lavorativi che possano progettare la ricostruzione del nostro Paese e delle regioni colpite dalla guerra - ha detto la ministra -. Abbiamo chiesto alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo di partecipare attivamente nei nostri progetti di ricostruzione, così da vedere presto i primi risultati del nostro lavoro». Ancora più esplicito è stato Sergiy Tsivkach, amministratore delegato di Ukraine Invest, l'azienda governativa per promuovere gli investimenti nel Paese. «Agli imprenditori italiani dico di non aspettate che finisca la guerra per investire in Ucraina: già adesso c'è un clima assolutamente favorevole per investire. Suggerisco di pensare ora a progetti in Ucraina, e in quale ambito, per iniziare a lavorare già da adesso, perché chi investe in Ucraina adesso avrà sempre più possibilità di chi arriverà dopo la fine della guerra». «Alcune aziende estere hanno già iniziato a lavorare - ha assicurato il Ceo di Ukraine Invest - e hanno già avuto i primi risultati.

Secondo Matteo Patrone, direttore per l'Europa orientale e Caucaso della Banca europea della ricostruzione e dello sviluppo (Bers), «sia che si guardi al breve termine sia che si guardi al lungo termine, la ricostruzione dell'Ucraina non può essere fatta attraverso i partner internazionali: ci vuole un forte contributo del settore privato». Il manager della Bers (che il 2022 erogherà in tutto circa 1.5 miliardi di euro alle aziende pubbliche e private dell'Ucraina), la consapevolezza del ruolo centrale degli investimenti privati è valida «sia che si faccia riferimento ai 750 miliardi di dollari di cui abbiamo parlato a Lugano (stima dell'Ucraina comunicata alla conferenza del 5 luglio, ndr), sia che facciamo riferimento ai 350 miliardi di dollari che la Banca Mondiale ha indicato a settembre, sia che facciamo riferimento semplicemente ai 17 miliardi che il governo ha definito per i bisogni immediati del 2023, oltre ai 38 miliardi di finanza pubblica». «Per avere questo forte contributo del settore privato - ha concluso Patrone - è necessario che il clima di investimento nel Paese sia adeguato; e quindi le riforme devono continuare e il supporto all'agenda di riforme della leadership del Paese è fondamentale».

L'opportunità Ucraina è considerata con interesse dalle imprese di costruzione italiane. Lo dimostra il memorandum che l'Ance ha sottoscritto proprio con la Cbu, Confederation of Builders of Ukraine in chiusura di ReBuild Ukraine-Italia. Il memorandum di collaborazione, che guarda alla futura ricostruzione del Paese, ed è stato sottoscritto dal vicepresidente dell'Ance Piero Petrucco e dal presidente della Cbu, Lev Partskhaladze. «Il sostegno dell'Ucraina è un impegno che vogliamo mantenere perché è diventato uno dei punti importanti e focali della consiliatura della Fiec», ha detto Piero Petrucco, che è anche vicepresidente Fiec e componente della task force sull'Ucraina presso la stessa Fiec. La task force è guidata da un past president Fiec, il norvegese Kjetil Tonning, ed è stata estesa sia i big internazionali delle costruzioni che operano nel mercato europeo, sia agli ingegneri e produttori di materiali e macchine per le costruzioni. Il coordinamento con la Cbu, ha sottolineato il rappresentante dell'Ance, sarà continuo e centrale per pianificare le varie linee di intervento. Anche in vista di un futuro ingresso dell'Ucraina in Europa, una delle iniziative che saranno avviate, ha anticipato Petrucco, prevede «l'organizzazione di corsi di formazione per la conoscenza degli standard dell'Unione Europa per la filiera delle costruzioni rivolto a ingegneri, professionisti e imprese dell'Ucraina». Per le imprese italiane interessate, la prossima tappa importante è il ReBuild Ukraine del 15 e 16 febbraio prossimo a Varsavia, la missione d'affari organizzata dalla Camera di Commercio Italiana per l'Ucraina in collaborazione con Premier Expo.

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