Urbanistica

Investimenti, in Sicilia occasioni «vista mare» con vigneto

La vista sul mare e quella sulla “montagna”. Ecco cosa incanta e cosa cerca, della Sicilia Etnea, chi sceglie di fare un investimento immobiliare nella fascia ionica che corre da Catania sino a Taormina oppure sulle pendici del vulcano più alto d’Italia. Senza contare che ad attirare è anche l’area dei vigneti, con la strada del vino punteggiata di casali, palmenti e antiche dimore tipiche, che da qualche anno a questa parte ha visto crescere la quotazione dei prodotti e l’interesse degli imprenditori.

Un rinascimento che ha stimolato lo sviluppo parallelo dell’accoglienza e della ristorazione con punte di alto livello e di conseguenza un nuovo flusso turistico.

Da queste parti, a Milo, si trova la proprietà – venduta dopo la sua morte nel 2014 - nella quale Lucio Dalla produceva un vino dell’Etna dal nome irriverente. E quella di Franco Battiato. Sempre in questa zona, ma a Sant’Alfio nel 2000 aveva investito il cantante Mick Hacknall. Affascinato dalle vigne ad alberello coltivate sulle terrazze affacciate sul mare aveva fondato l’azienda agricola “Il Cantante” passata di mano qualche anno dopo.

Nel frattempo, l’area e il suo vino hanno preso il volo e c’è chi ha già battezzato quest’area la “nuova Barolo”. E oggi il mercato delle proprietà agricole manifesta una vivacità che non si riscontra su altri fronti. «Nell’estate abbiamo venduto una proprietà di tre ettari e mezzo di vigneto a un importatore di vini cinese – spiegano da Engels&Voelkers -. È intenzionato a lanciare i prodotti dell’Etna nel suo Paese». Poco prima, l’imprenditore del vitivinicolo Angelo Gaja aveva scommesso su questa zona acquisendo alcuni vigneti con il produttore siciliano Alberto Graci.

Ma da queste parti si compra anche per avviare un’attività ricettiva, precisa Micaela Miniotto, titolare con Mario Massimo Cardillo di MHabita: «L’investimento richiesto per un casale con vigneto può attestarsi sui 200-300mila euro se da sistemare, e aumentare per le facilitazioni logistiche». Ciò che conta, soprattutto è l’estensione del vigneto e il suo stato. «Il prezzo medio dell’ettaro si colloca tra 80 e 120mila euro, ma si possono toccare punte di 140-150mila» aggiungono da Engels&Voelkers. Il mercato delle seconde case, invece, non si può dire che si sia ripreso dalla crisi, ma l’interesse si sta risvegliando. «Le banche sono più disposte a sostenere l’investimento e questo aiuta» conferma Milena Licandro, titolare di ML Immobiliare.

L’interesse dei potenziali acquirenti si sta risvegliando: «Si torna a comprare con l’obiettivo della seconda casa oppure del B&B» spiega Cermelo Mazzeppi, presidente regionale di Fiaip e titolare di Mediocasa. Anche nella fascia pedemontana, da Nicolosi verso nord, sul versante est dell’Etna, a Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimente Etneo. «Località – aggiunge Mazzeppi - nelle quali si trovano immobili anche importanti, da sistemare, con quotazioni da mille euro al mq».

A Castiglione di Sicilia, dall’impianto medievale ricco di oggetti di charme da ristrutturare Miniotto cita un castello nel centro del paese, mille mq in tutto: «Cerchiamo chi abbia interesse a recuperare la struttura, a due passi dai vigneti e dal mare». L’interesse per questo mercato è soprattutto quello degli stranieri disposti a spendere anche cifre importanti: «Abbiamo concluso trattative con acquirenti tedeschi, svizzeri, francesi e anche inglesi – confermano dalla E&V di Antoni Carnazza e Luca Venora -. Un imprenditore tedesco, in particolare, ha deciso un investimento da un milione di euro in una tipica casa siciliana con vista sul mare e sull’Etna, mentre uno svizzero ha acquistato per 700mila euro Villa La Capinera, la casa di Trecastagni di Giovanni Verga».

Mantiene standard e quotazioni elevate il mercato di Taormina. Qui il nuovo e ristrutturato con vista mare partono da 3mila euro per raddoppiare nel caso di oggetti unici. «Nella fascia intermedia – aggiunge Mazzeppi – la richiesta è per 2-3 mila euro al mq. Più abbordabili di Taormina, Giardini di Naxos, Mazzeo e Letojanni».

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