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Autostrade, Gavio in corsa negli Stati Uniti: piano da 2,5 miliardi in Georgia

Astm North America in corsa per il progetto autostradale Sr-400. Previsto un contratto di gestione di 45 anni

di Laura Galvagni

Primo operatore in Brasile, attraverso la controllata Ecorodovias, dove recentemente si è aggiudicato 600 chilometri di autostrada in concessione, e soggetto centrale in Italia. È questa la fotografia attuale del Gruppo Astm che ha un portafoglio già ricco ma intende ampliarlo ulteriormente. E in quest’ottica il focus è sugli Stati Uniti. Nell’aera la società che fa capo alla famiglia Gavio e al fondo Ardian ha già mosso passi rilevanti ma nelle ultime settimane, si è appreso, ha messo a segno un colpo importante. Tramite la controllata americana Astm North America (Ana), la società si è pre-qualificata per il progetto Georgia SR-400, iniziativa promossa dal Department of Transportation dello Stato della Georgia e che prevede la costruzione, il finanziamento e la gestione di un tratto autostradale di circa 26 chilometri in prossimità della città di Atlanta.

La tratta prevede il pedaggiamento per un periodo di 45 anni e, per quanto limitata, rappresenta un corridoio infrastrutturale chiave, con volumi di traffico sostenuti e generati prevalentemente da pendolari. È inoltre uno degli asset contemplati nel programma americano P3 (Public Private Partnership), ambito sul quale l’azienda italiana punta molto poiché avviato in diversi stati americani. Regioni che hanno scelto questa formula particolare per dare impulso agli ingenti progetti infrastrutturali già in agenda e che di norma richiedono investimenti particolarmente rotondi.

Non a caso allo stato attuale il valore della SR-400 è stimato in circa due miliardi e mezzo di dollari. Somma, peraltro, che potrebbe variare sensibilmente complice il fatto che il concedente non ha ancora pubblicato le stime di costo. Diversamente è presumibile fin da ora che la costruzione possa richiedere fino a cinque anni.

Astm si è presentata in cordata con il gruppo israeliano delle costruzioni Shikun & Binui, cui fa capo il 49% del consorzio. Mentre per la realizzazione dell’opera ha schierato la controllata Halmar International che sarà leader della joint venture che conta peraltro anche Shikun & Binui e la spagnola FCC e come partner tecnologico la società americana Sinelec. Della short list, quindi in diretta competizione con il raggruppamento guidato da Astm, fanno parte anche un consorzio partecipato da Cintra, Macquarie e John Laing e un altro con presenti Meridiam e Acciona.

Rispetto alle tempistiche servirà ancora un anno per chiudere definitivamente la gara. Entro giugno 2023 andranno infatti presentate le offerte definitive e la selezione sarà fatta entro agosto.

Per il gruppo italiano si tratta evidentemente di un passaggio estremamente rilevante poiché permetterebbe di mettere un piede saldo negli Stati Uniti dove al momento risulta pre-qualificato su un altro dossier importante, ossia la realizzazione dell’I-10 Calcasieu Bridge. Di fatto si tratta della costruzione di un nuovo ponte sul Lake Charles in Louisiana e delle arterie stradali di accesso all’opera per un totale di 8,2 chilometri. Il costo della costruzione si dovrebbe aggirare attorno a 500-600 milioni di dollari mentre la concessione ha una durata di 50 anni. Il completamento della gara e l’aggiudicazione definitiva sono previsti nella primavera del 2023. Inoltre è in corsa, sempre perché pre-qualificato, nel progetto in regime di concessione del valore di circa 500 milioni di dollari per il miglioramento dell’accessibilità di persone disabili in 13 stazioni della metropolitana di New York.

Questo è quello che il gruppo che fa capo alla famiglia Gavio e ad Ardian ha attualmente sul tavolo ma l’obiettivo e allargare ancora di più lo sguardo con l’intento di sfruttare tutte le possibili opportunità nel settore delle concessioni Usa. Opportunità che potrebbero concretizzarsi già nei prossimi mesi o a inizio 2023 quando verranno bandite nuove gare.

Gli Stati Uniti sono per la compagnia un tassello cruciale della strategia di crescita, non foss’altro perché si tratta di un mercato caratterizzato da grandi investimenti in campo infrastrutturale e questo moltiplica le occasioni di sviluppo.

A questo come già accennato si associa la presenza storica in Italia e quella costruita tramite la controllata Ecorodovias in Brasile. Qui la compagnia è il primo operatore con circa 5 mila chilometri di reti in concessione a cui si associano i 1.400 chilometri in Italia e gli 87 gestiti nel Regno Unito. Allo stato attuale dunque la società può contare su quasi 6.500 chilometri di autostrade in concessione.

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