Urbanistica

Tabacci (Cipess): «Non aggravi inutili ma una programmazione orientata alla sostenibilità»

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: la direttiva Draghi sarà attuata con un processo istituzionale ordinato

di Giorgio Santilli

Sarà una «memoria sintetica» messa a punto dal Dipartimento per la programmazione economica (Dipe) di Palazzo Chigi la base per il confronto sull'attuazione della direttiva Draghi per favorire lo sviluppo sostenibile nei progetti dell'amministrazione pubblica. Il confronto preliminare avverrà con i ministeri che fanno parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) per arrivare a una delibera del Comitato che conterrà le indicazioni da seguire e la documentazione integrativa sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale da presentare per le proposte di finanziamento di piani e progetti. Un seminario tecnico con l'Università della Tuscia e l'Asvis si svolgerà al Dipe nelle prossime settimane, proprio per acquisire elementi e mettere a punto il documento di base.

«L'attuazione della direttiva - spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Bruno Tabacci che ha la delega di Draghi per il Cipess - implica aspetti delicati che impattano sull'attività di imprese e amministrazioni e al tempo stesso recepisce principi europei fondamentali nei prossimi anni per raggiungere gli obiettivi climatici posti dalla Ue. Questa attuazione va fatta secondo un percorso istituzionale ordinato. Dobbiamo dare modo alle amministrazioni di digerire la direttiva: non siamo alla ricerca di ulteriori aggravi che rallentino i processi, ma vogliamo invece informare fin dall'avvio il processo della programmazione a scelte di sostenibilità, in modo da favorire quella parte di industria che sta già facendo uno sforzo di investimento per portare avanti la trasformazione nel senso della sostenibilità». Una preoccupazione molto diffusa, fra le amministrazioni ma anche nel mondo delle imprese, è che i principi europei, come quello del DNSH ("non recare significativo danno ambientale") possano frenare o rallentare i progetti del Pnrr che hanno bisogno di tempi certi e rapidi di avvio e di esecuzione.«Per il Pnrr questo rischio non lo vedo - dice Tabacci - perché i progetti inseriti nel Pnrr hanno già avuto l'avallo di Bruxelles sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e anche sul principio DNSH».

Questa posizione si trova anche nella lettera inviata dal Dipe al Mims proprio per accelerare la traduzione della direttiva Draghi in procedure amministrative (per il Mims si è deciso di accelerare questo percorso rispetto agli altri ministeri perché le infrastrutture sono il terreno più rischioso sul fronte della sostenibilità ambientale e al tempo stesso perché il ministero guidato da Enrico Giovannini ha già approvato le linee guida che inseriscono la Relazione di sostenibilità dell'opera fra i documenti necessari per approvare il progetto di fattibilità di un'opera). Nella lettera inviata dal Dipe si chiarisce infatti che le opere del Pnrr «risultano essere state selezionate anche in base alla loro capacità di contribuire al conseguimento degli Oss (obiettivi di siviluppo sostenibile)». Per le opere infrastrutturali del Pnrr sarà quindi sufficiente la Relazione di sostenibilità dell'opera e altri criteri di sostenibilità già previsti dal ministero.Anche per le opere non inserite nel Pnrr e per i piani di investimenti contenuti nei nuovi contratti di programma di Anas e Rfi si richiede una relazione istruttoria che «dovrà contenere un paragrafo relativo alla compatibilità della proposta con gli Oss ritenuti rilevanti e una valutazione complessiva della sostenibilità del programma, anche non quantitativa».

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