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Rifiuti da demolizione, Assimpredil: riciclaggio problematico

L'associazione dei costruttori edili di Milano Monza Brianza e Lodi segnala le difficoltà applicative del decreto "end of waste" in vigore dal prossimo 4 novembre

di M.Fr.

Il riciclaggio dei materiali edilizi stimato in Italia supera il 70% ma il recupero effettivo si ferma al 10-15 per cento. Le difficoltà per attuare la circolarità nel settore delle costruzioni stanno tutto in questo dato, emerso dall'incontro del 27 ottobre promosso dall'associazione delle imprese edili di Milano, Monza Brianza e Lodi sul tema dei rifiuti, a pochi giorni dall'avvenuta pubblicazione in Gazzetta del decreto "end of waste" - cioè il regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti inerti di origine minerale - e a pochi giorni dalla sua entrata in vigore, il prossimo 4 novembre.

Le stime sul reale tasso di recupero sono state citate dal consigliere delegato all'Ambiente della Città metropolitana, Simone Negri. «In Italia ha detto l'amministratore pubblico - il tasso di recupero dei rifiuti da costruzione stimato dagli organi governativi è particolarmente elevato, attestandosi nel 2020 al 77,9%5, al di sopra dell'obiettivo del 70% fissato dalla Direttiva 2008/98/CE per il 2026». «Tuttavia - ha spiegato - secondo le stime degli operatori, l'effettiva percentuale di materiale recuperato si attesta solo attorno al 10-15%».

I costruttori sono consapevoli che l'economia circolare rappresenta una opportunità per il futuro sostenibile del territorio, ma per favorire il rafforzamento di una filiera gli operatori chiedono che la Pubblica amministrazione spiani la strada, sia facendo da volano come committente, sia sostenendo lo sviluppo del settore «a partire dai grandi investimenti del Pnrr e delle Olimpiadi, ma anche della rigenerazione urbana e del social housing».

«Noi costruttori - spiega la presidente di Assimpredil Regina De Albertis - siamo molto preoccupati per le nuove prescrizioni contenute del decreto End of Waste, ma auspichiamo che il nuovo ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica possa dare attuazione alle opportune modifiche per scongiurare tempestivamente il rischio di chiusura dei cantieri e degli impianti di trattamento dei rifiuti da costruzione e demolizione». «Per il nostro settore e per chi opera nella città di Milano e nell'intero territorio della Città Metropolitana, il tema della circolarità è un grande obiettivo che difficilmente sarà possibile raggiungere a fronte di un quadro normativo molto critico sotto il profilo delle infrastrutture».

I costruttori segnalano come «preoccupante la situazione che riguarda l'area metropolitana di Milano, ove l'impiantistica oggi a disposizione potrebbe risultare molto critica nel momento in cui si attuassero i progetti di riqualificazione urbana previsti soprattutto nel piano di sviluppo della Città di Milano nel breve/medio periodo».

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