Fisco e contabilità

Permessi retribuiti, la popolazione residente va calcolata al penultimo anno precedente

Lo afferma il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dell'Interno in un parere

di Amedeo Di Filippo

In materia di permessi retribuiti trova applicazione l'interpretazione dinamica del concetto di popolazione, che tiene conto della popolazione residente calcolata alla fine del penultimo anno precedente. Lo afferma il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dell'Interno in un parere dell'8 giugno.

Il quesito
È stato chiesto al ministero un parere in merito alla individuazione del parametro al quale far riferimento per individuare la soglia dei 15.000 abitanti ai fini del riconoscimento dei permessi di cui all'articolo 79, comma 4, del Tuel in favore dei presidenti dei gruppi consiliari. La norma consente ai componenti degli organi esecutivi dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane, delle Unioni di comuni, delle comunità montane e dei consorzi fra enti locali, e ai presidenti dei consigli comunali, provinciali e circoscrizionali, nonché ai presidenti dei gruppi consiliari delle province e dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti il diritto di assentarsi dai rispettivi posti di lavoro per un massimo di 24 ore lavorative al mese, elevate a 48 per i sindaci, presidenti delle province, sindaci metropolitani, presidenti delle comunità montane, presidenti dei consigli provinciali e dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti.
Il problema sorge da due diverse indicazioni contenute nel Tuel: la prima, quella dell'articolo 37, comma 4, per la composizione dei consigli comunali, contempla un parametro cronologicamente definito in virtù del quale la popolazione è determinata in base ai risultati dell'ultimo censimento ufficiale; la seconda è all'articolo 156, che elenca le fasce demogratiche dei comuni ai fini dell'applicazione della Parte II del Tuel, contenente l'ordinamento finanziario e contabile, nel quale la popolazione residente è calcolata alla fine del penultimo anno precedente per le province e i comuni, secondo i dati dell'Istat.

Il calcolo
Ricorda il Dipartimento che la giurisprudenza contabile si è espressa, con riferimento al calcolo della indennità di funzione, proprio in considerazione della diversità di approccio contenuta nei due articoli del Tuel, optando per una soluzione che tende a rapportare l'indennità di funzione ad una popolazione intesa in senso dinamico e non ad un dato limitato e statico, così come espresso dal censimento. Ha così considerato che il criterio dinamico dei dati Istat del penultimo esercizio precedente fissato dall'artuicolo 156, rispetto a quello statico indicato dall'articolo 37 ai fini della composizione degli organi di governo, che appare maggiormente rispondente alle finalità cui i controlli sono deputati. Pertanto, il primo fissa un criterio ermeneutico generale nel punto in cui sancisce che la popolazione vada individuata in modo dinamico facendo riferimento agli aggiornamenti statistici più recenti. Alla luce di questo orientamento consolidato, il ministero esprime l'avviso che in materia di permessi retribuiti trovi applicazione l'interpretazione dinamica del concetto di popolazione, che tiene conto della popolazione residente calcolata alla fine del penultimo anno precedente.

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