Imprese

Ucraina, Ance: imprese pronte alla ricostruzione con i migliori standard tecnici

Al tavolo coordinato dal vicepresidente dell'ssociazione Piero Petrucco presnetati i primi progetti e iniziative di formazione

di Mau.S.

Contribuire a una ricostruzione «basata sui migliori standard tecnici e ambientali, mettendo a disposizione le eccellenze di un "made in Italy" delle costruzioni riconosciuto in tutto il mondo». È l'obiettivo delle imprese italiane rappresentate dall'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) che hanno coordinato il tavolo settoriale su infrastrutture, mobilità e trasporti all'interno della Conferenza bilaterale sulla ricostruzione Ucraina, organizzata dal ministero degli Affari esteri.

«Ci sono delle possibilità e come Ance stiamo lavorando già da ora, con incontri periodici con i costruttori ucraini, per farci trovare pronti a supportare la ricostruzione del paese, quando si potrà andare. Il know-how italiano e la nostra capacità di adattamento possono essere un buon punto di partenza per un percorso di collaborazione e partnership con il sistema imprenditoriale locale», ha dichiarato il vicepresidente Ance, Piero Petrucco.

Tra i progetti presentati nel corso del Tavolo il Dry Port di Horonda, intervento coordinato dal ministero per le Imprese e il made in Italy. Si tratta di una piattaforma ferroviaria di smistamento che collegherà l'Ucraina all'interporto Quadrante Europa di Verona, una importante porta d'ingresso verso l'Europa.

Inoltre l'Ance si è fatta promotrice della creazione di una Task force Ukraine in seno alla Fiec, con l'obiettivo di monitorare gli sviluppi della programmazione per la ricostruzione e facilitare il coordinamento tra le esigenze sul campo e le aziende e le organizzazioni disposte a contribuire alla rinascita del paese.

Tra le esigenze emerse nell'ambito della task force quella della formazione di specialisti ucraini nel campo delle costruzioni nel rispetto degli standard della Ue. Il supporto nell'apprendimento della normativa Ue è ritenuto infatti di grande utilità dalla Cbu, considerando che l'Ucraina ha ricevuto lo status di candidato all'ingresso nell'Unione europea. Sono già stati individuati dei possibili ambiti di formazione quali il Bim (Building Information Modelling) e lo sviluppo sostenibile e Ance ha già manifestato la disponibilità a mettere a disposizione della controparte ucraina il sistema italiano delle scuole edili per la formazione dei lavoratori.

Le risorse
Al momento, segnala sempre l'Ance, si stanno mappando i finanziamenti delle istituzioni finanziarie internazionali per l'Ucraina e si sta verificando come il sistema industriale italiano possa contribuire concretamente ai bisogni di breve, medio e lungo periodo per la ricostruzione, i cui costi si aggirano intorno ai 350-380 miliardi di euro (stime Banca Mondiale e Bei). In questa direzione la Task force Ukraine ha elaborato un documento di Raccomandazioni per chiedere ai donatori internazionali di creare condizioni finanziarie e normative attrattive per le imprese di costruzione e i loro fornitori. L'obiettivo è ricostruire bene, velocemente e in modo sostenibile, con la massima attenzione alla qualità.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©