Fisco e contabilità

Manovra, contributi e «carta risparmio spesa» agli enti locali per far fronte al caro bollette

Rifinanziamento e stabilizzazione a regime del fondo compensativo Imu-Tasi

di Patrizia Ruffini

Contributo agli enti locali per rincari energia e gas, fondo per il caro materiali delle opere a gara nel 2023, rifinanziamento a regime del fondo Imu-Tasi, risorse per correzioni riparto fondo di solidarietà comunale, progettazione, Comuni turistici, periferie inclusive, trasporto pubblico e segretari comunali.

Sono le risposte contenute nella bozza della manovra 2023, circolata a margine dal Consiglio dei ministri del 21 novembre, che destina al mondo degli enti locali 760 milioni di euro (di cui 150 milioni anticipati con il decreto legge accise) per il caro bollette 2022. A queste risorse si aggiungono 500 milioni di euro per la "Carta Risparmio Spesa", gestita dai Comuni e finalizzata all'acquisto di beni di prima necessità per redditi bassi fino a 15mila euro.

Certamente sentita, da Comuni, Province e Città metropolitane, è la misura rivolta a sostenere il caro bollette energia elettrica e gas, per la quale sono previsti 350 milioni (ripartiti tenendo anche conto dei dati risultanti dal Siope).

Analogo sollievo arriva per gli interventi destinati a fronteggiare l'aumento del costo dei materiali per le opere pubbliche. Gli enti locali potranno contare sulla procedura semplificata di preassegnazione (del 10 per cento) per le opere Pnrr/Pnc, le cui procedure di affidamento saranno avviate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. La procedura prevede un iter stringente: entro il 15 gennaio (e il 15 giugno) i ministeri titolari individueranno gli interventi da sostenere, gli enti attuatori dovranno dare conferma in 15 giorni, entro il 15 febbraio (e 15 luglio) la Ragioneria fisserà gli elenchi per decreto e gli enti devono comunicare il fabbisogno entro 5 giorni dal perfezionamento del Cig.

I 1.800 Comuni, colpiti dalla perdita di gettito a seguito dell'istituzione della Tasi nel 2014, potranno continuare a contare – a regime – sulla misura compensativa, concessa con il fondo Imu-Tasi, di 110 milioni. Viene, infatti, stabilizzato, a decorrere dal 2022, il fondo previsto all'articolo 1, comma 554 della legge 27 dicembre 2019 n. 160.

Ancora, sono aggiunti 50 milioni al fondo di solidarietà comunale.

Sono aumentate le risorse per la progettazione di 50 milioni di euro per l'anno 2023 e 100 milioni, per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale dei piccoli Comuni a vocazione turistica, sono previsti 10 milioni per il 2023 e 12 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, assegnati al ministero del Turismo.

Per il finanziamento di progetti finalizzati a favorire l'inclusione sociale delle persone con disabilità nelle periferie e il miglioramento del livello di autonomia, è stanziato un fondo di 10 milioni di euro per l'anno 2023, destinato ai comuni con popolazione superiore a 300.000 abitanti.

Sul fronte della certificazione Covid saranno individuati, con decreto del Ministero dell'interno, di concerto con il ministero dell'Economia, da adottare entro il 31 ottobre 2023, i criteri e le modalità per la verifica a consuntivo della perdita di gettito e dell'andamento delle spese, provvedendo all'eventuale regolazione dei rapporti finanziari tra Comuni e tra Province e Città metropolitane, ovvero tra i due predetti comparti, mediante apposita rimodulazione dell'importo assegnato nel biennio 2020 e 2021. Le eventuali risorse ricevute in eccesso saranno versate all'entrata del bilancio dello Stato.

Per gli enti locali in dissesto é precisato che la competenza a rimborsare le anticipazioni di liquidità spetta alla gestione ordinaria.

Per alleggerire, dal 2023 al 2026, le amministrazioni comunali più piccole (con meno di 5 mila abitanti) dalla spesa relativa al trattamento economico dei Segretari comunali, è previsto che possano essere utilizzate le risorse di cui all'articolo 31-bisdel Dl 152/2021.

Non ci sono novità, invece, sulla «spending review informatica», per il triennio 2023-2025, di 100 milioni per i Comuni e 50 milioni per Città metropolitane e Province (comma 850 della legge 178/ 2020), che sembra dunque confermata.

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