Urbanistica

Torino, taglio del nastro per la tratta della metropolitana 1 in direzione Sud

Sale da 21 a 23 il numero delle fermate grazie al tunnel di circa due chilometri scavato sotto via Nizza

di Filomena Greco

Torino avrà due nuove fermata della Metro 1 e potrà completare la linea che attraversa la città da Ovest a Sud passando per Porta Nuova. È in programma venerdì l’apertura della nuova tratta metropolitana nella città che ha fatto della mobilità sostenibile una bandiera. Il completamento dell’opera arriva dopo una serie di vicissitudini, tra difficoltà finanziarie delle imprese aggiudicatarie, rescissione di contratti e blocchi dei lavori. «Da settembre 2019, con l’arrivo della società Sinergo – racconta Massimiliano Cudia amministratore unico di Infra.To, la controllata del Comune che segue i lavori – abbiamo accelerato e in un anno e mezzo, con 150 persone al lavoro su tre turni, siamo riusciti a completare l’opera».

Sale da 21 a 23 dunque il numero delle fermate della metro di Torino grazie al tunnel di circa due chilometri scavato sotto via Nizza dove sono state realizzate le due nuove stazioni – Italia ’61-Regione Piemonte e Bengasi – con un costo complessivo pari a 193 milioni e una stima dei passeggeri che sale a 48 milioni all’anno. Piazza Bengasi diventa uno snodo essenziale per il traffico cittadino, tanto che il Comune stima una riduzione di 10mila auto all’anno grazie al prolungamento della linea e alla realizzazione di un parcheggio di interscambio con 400 posti, quota che salirà a 600 con il parcheggio interrato.

Sale la quota dell’elettrico

L’inaugurazione della nuova tratta che collega il vecchio capolinea del Lingotto a piazza Bengasi rappresenta una tappa importante nel processo che punta a ridurre le emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto pubblici. Entro l’estate, fa sapere Gtt, la società che gestisce la rete dei trasporti a Torino, entreranno in servizio 50 nuovi bus elettrici. Nei prossimi anni il piano strategico della controllata del Comune prevede l’acquisto di altri 170 mezzi elettrici, i primi 50 collegati ad una gara già assegnata, gli altri 120 – snodati da 18 metri – a seguito dell’approvazione della candidatura della società al progetto Busvie del ministero dei Trasporti. Entro l’anno l’obiettivo è dismettere i veicoli Euro2 e arrivare al 2023 solo con diesel di ultima generazione. «Già oggi Gtt gestisce il 33% dei chilometri con servizi a trazione elettrica, tram, metro e bus, percentuali destinate a salire nell’arco di due anni a quota 55%, con i bus elettrici che copriranno da soli un quarto dei chilometri prodotti» riassume Giovanni Foti ad di Gtt.

Le partite aperte

In primo piano il prolungamento a Ovest della Metro1 e l’accelerazione sul dossier della Metro2. «A giugno inizieremo i carotaggi in vista dei futuri lavori per realizzare la seconda linea metropolitana – anticipa Cudia, manager che arriva dal mondo Fca – mentre stiamo lavorando allo scavo verso Cascine Vica con le quattro nuove stazioni pronte per il 2024».

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