Imprese

Caro materiali, decreto prezzi in Gazzetta: tutti gli incrementi nel secondo semestre 2021

Pubblicato il decreto Mims con gli scostamenti dei listini. Richieste entro il 27 maggio. Incremento record per il nastro d'acciaio (+113,85%). Tondino a +72,25, cemento a +14,5%

di Massimo Frontera

Approda in Gazzetta l'atteso decreto del ministero delle Infrastrutture che riporta le rilevazioni dei prezzi dei materiali e i relativi scostamenti registrati nel secondo semestre del 2021. Le tabelle del Mims sono il riferimento ufficiale per le compensazioni alle imprese con appalti già contrattualizzati.

Nelle articolate tabelle del Mims gli incrementi rispetto al 2020 arrivano in un caso a tre cifre. Il record spetta ai "nastri in acciaio per manufatti e barriere stradali, anche zincati", che fa segnare un incremento del 113,85% al chilo in un anno. Al secondo posto le "lamiere zincate" le "lamiere in acciaio corten" con aumenti, rispettivamente di +85,76 e + 84,27%. Sostenuti anche gli aumenti del classico "tondino di ferro" (+72,25%) e della "rete elettrosaldata" (+71,80%). Per laminati e lamiere in acciaio gli incrementi sfiorano il 76%. Il legno per infissi fa un balzo di oltre il 78% e l'abete di oltre il 57%. I foratini in laterizio sono aumentati in un anno del 30,73% i mattoni pieni del 34%. Il bitume è aumentato in un anno del 36,52% a quintale. I binari ferroviari costano il 33,49% in più al chilo. Per le tubazioni gli aumenti oscillano tra il 22,88% al 61,19% al chilo a seconda del tipo di materiale utilizzato (tra cemento, pvc , acciaio, ghisa e polietilene). I materiali da cava sono quelli meno contagiati dall'inflazione, con incrementi contenuti tra +8,40% (misto fiume) a +9,28% (pietrame). Il cemento aumenta del 14,5% circa (+14,48% per il 425, +14,13% per il 325).

La pubblicazione del decreto in Gazzetta fa scattare il termine di 15 giorni per presentare la richiesta alle stazioni appaltanti. Le istanze dovranno pertanto essere inviate alle committenze entro il prossimo venerdì 27 maggio. Queste, a loro volta, dovranno corrispondere il 50% dei valori da portare a compensazione a favore delle imprese.

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