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La cessione di Inso a Fincantieri rilancia un big del made in Italy

Il valore complessivo dell’investimento effettuato da Fincantieri supera i 200 milioni

M. Mor.

Un’operazione di successo, non solo per l’azienda e per i lavoratori, ma per tutto il sistema Paese, data la valenza strategica del settore nel quale la società opera: la costruzione di infrastrutture sanitarie. Un settore dove si prevedono sviluppi notevolissimi, imposti dalla pandemia. Così si può sintetizzare la cessione, perfezionata lo scorso 1° giugno, del ramo core di Inso (e della controllata Sof) dal gruppo Condotte in amministrazione straordinaria al gruppo Fincantieri. L’acquirente ha completato l’acquisizione attraverso una newco partecipata al 90% da Fincantieri Infrastructure (controllata di Fincantieri) e al 10% da Sviluppo Imprese Centro Italia Sgr, in rappresentanza della Regione Toscana. Il valore complessivo dell’investimento effettuato da Fincantieri supera i 200 milioni di euro e comprende: prezzo di acquisto; subentro nelle fidejussioni relative al portafoglio commesse acquisito; impegno al finanziamento del fabbisogno operativo atteso a tutela della continuità aziendale; mantenimento dei livelli occupazionali; impegno a effettuare gli investimenti previsti all’interno del business plan. L’intervento di Fincantieri ha garantito il recupero di una realtà italiana d’eccellenza che ha mietuto successi in tutto il mondo, ma che rischiava di pagare le difficoltà del gruppo Condotte.

Inso, fondata negli anni 60 in qualità di divisione prefabbricata del Nuovo Pignone (Eni) e parte del gruppo Condotte dal 2012 (attualmente in amministrazione straordinaria), in oltre 40 anni di attività ha realizzato/equipaggiato oltre 80 strutture sanitarie in Italia e all’estero, posizionandosi oggi tra i principali operatori mondiali nella realizzazione di ospedali chiavi in mano e fornitura di strumentazione medicale. Con un’esperienza maturata con realizzazioni in più di 20 paesi nel mondo, la società attualmente vanta nel proprio portafoglio (pari a circa 1,5 miliardi di euro) importanti commesse sia in Italia sia all’estero. Tra le opere più significative all’estero spicca per esempio il nuovo ospedale nazionale di Santa Lucia, realizzato da Inso nelle Piccole Antille, un progetto finanziato dall’Unione europea.

In qualità di general contractor specializzato nello sviluppo di progetti di costruzione e fornitura di tecnologie per i settori della sanità, Inso potrà fornire un contributo rilevante alla ripresa del Paese nella fase post pandemica. E lo dimostra il caso dell’ospedale per la gestione dell’emergenza Covid di Prato, inaugurato in tempi record da Inso lo scorso 8 dicembre dopo soli 29 giorni, con una media di 70 operai presenti in cantiere per ogni turno (con picchi di 120 operai al lavoro contemporaneamente). Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti sono i tre commissari straordinari di Inso. Spiegano al Sole 24 Ore: «La cessione del ramo core di Inso in meno di 24 mesi è da considerarsi una storia di successo rispetto alle altre procedure di amministrazione straordinaria in termini di: velocità di dismissione del ramo e mantenimento dei livelli occupazionali (circa 400 lavoratori per tre anni, garantendo quindi un anno in più rispetto al dettato normativo). Inoltre durante l’amministrazione straordinaria sono state acquisite ulteriori commesse». Lo scorso 7 aprile, per esempio, i tre commissari di Inso hanno firmato il contratto per la realizzazione del nuovo ospedale di Santa Chiara di Cisanello (Pisa). Un’operazione complessiva di circa 500 milioni di euro. Inso è capofila del raggruppamento temporaneo di imprese che costruirà il complesso in tre anni e mezzo e lo gestirà per nove anni. Per quanto riguarda l’occupazione, i commissari fanno notare che tutte le altre operazioni di cessione nell’ambito della procedura del gruppo Condotte (Cossi Costruzioni, Opere marittime, Condotte of America, Nodo di Firenze) hanno consentito la stabilizzazione al 100% dei lavoratori coinvolti, per un totale a oggi di circa 900 persone.

Chiuso il dossier Inso, ora l’attenzione si trasferisce tutta sul ramo d’azienda Codotte, il cui processo di cessione è in corso. Al momento le offerte in campo sarebbero quattro. Al pari di Inso, anche per il ramo d’azienda Condotte i commissari hanno acquisito e/o riattivato una serie di commesse, tra cui: Città della salute di Milano, una linea ferroviaria in Algeria, Policlinico di Caserta, la superstrada Lioni-Grottaminarda (Avellino), porto di Otranto.

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