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Accertamenti previdenziali, l’Inps si autocorregge e toglie le sanzioni alle Pa

Le contestazioni già ricevute, quindi, sono da cestinare, in attesa delle nuove, più morbide

di Gianni Trovati

L’Inps si autocorregge. E con un messaggio rivolto a tutte le amministrazioni pubbliche spiega che gli avvisi con le contestazioni di mancati versamenti contributivi relativi agli anni fino al 2017 saranno alleggeriti di sanzioni e interessi. Le contestazioni già ricevute, quindi, sono da cestinare, in attesa delle nuove, più morbide.

Con il messaggio 2238/2022 l’Inps chiude uno dei tanti cortocircuiti che in questo periodo complicato si sono creati nell’attività di accertamento sulle pubbliche amministrazioni. In pratica, con gli avvisi già emessi, l’Istituto di previdenza era stato preso in contropiede da una normetta, infilata a fine anno nell’ultimo Milleproroghe, che toglieva appunto sanzioni e interessi alle amministrazioni che non avevano versato tutti i contributi dovuti fino al 2017. Il regalo (tardivo) di Natale, scritto all’articolo 9, comma 4 del Dl 228/2021, aveva reso d’un tratto superati gli avvisi Inps, inviati prima, che correttamente secondo le regole in vigore nel momento di avvio avevano invece calcolato sanzioni e interessi. Tutto da rifare: con qualche costo in più per l’Inps e uno sconto contributivo alle Pa. La novità, si diceva, risolve solo uno dei problemi previdenziali piombati sulle scrivanie degli uffici pubblici in questi mesi. Resta aperta l’altra questione, quella delle cartelle impazzite per i buchi nei vecchi archivi Inps che contestano mancati versamenti anche di 30 anni fa per paura della prescrizione in arrivo.

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