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Iren in Israele firma il patto dell’acqua con Mekorot

Accordo di collaborazione su perdite nella rete, qualità idrica e nuovi servizi

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di Cheo Condina

Iren punta sull’acqua come snodo chiave per la transizione e la sicurezza energetica e sigla un accordo ad ampio raggio con Mekorot, compagnia idrica nazionale di Israele e tra le aziende leader al mondo. L'intesa, firmata dal presidente della multiutility Luca Dal Fabbro e dall'omologo Yitzhak Aharonovich, prevede la possibilità di cooperare attraverso varie forme, tra cui la stretta collaborazione in progetti di ricerca e sviluppo, la partecipazione a progetti comuni e la condivisione del know how.

Del resto – come sottolineato da Radiocor - il contesto generale, a partire dai repentini cambiamenti climatici, ha fatto emergere l'elemento idrico come centrale negli equilibri energetici, sociali e geopolitici a livello globale. «Se guardiamo al futuro pensiamo alle energie rinnovabili e all'economia circolare, ma non va dimenticato il ruolo dell'acqua e delle tematiche di approvvigionamento, destinate a diventare sempre più serie – ragiona Dal Fabbro – In un contesto in cui si parla ormai quotidianiamente di sicurezza energetica, occorre lavorare in anticipo in modo che il cosiddetto oro blu non diventi possibile elemento di criticità come, negli ultimi mesi, lo sono stati elettricità e gas».

Di qui la decisione di allearsi con Mekorot e di perseguire una strategia articolata su tre principali direttive, coerenti con il piano industriale di Iren. Innanzitutto puntando all'abbattimento delle perdite di rete: l'obiettivo di Iren al 2030 è di scendere dal proprio e attuale 33% sotto il 20%; Mekorot si posiziona attorno al 3%, grazie a tecnologie di altissimo livello che utilizzano fibra ottica e sensori intelligenti. Un altro obiettivo della partnership è quello di creare nuovi servizi legati all'acqua, a fronte di investimenti complessivi sul comparto idrico che per Iren raggiungeranno 2,4 miliardi al 2030: «Questo è un altro elemento che diventerà chiave in Europa nei prossimi anni, - fa notare Dal Fabbro – cito per esempio la mancanza di acqua per i siti industriali, cosa che finirà per renderla strategica almeno quanto l'energia». Infine, «c'è il tema della qualità idrica che in Europa sta peggiorando – conclude il presidente di Iren – e quindi parliamo di filtrazione, depurazione, recupero delle acque reflue e desalinizzazione, che sarà essenziale». Anche in questo senso si rivelerà cruciale la partnership con Mekorot, che – dato il clima e la conformazione del territorio di Israele – ha già affrontato (e risolto) brillantemente molti di questi problemi.

In realtà c'è un ultimo tema, trasversale a quelli enunciati finora ma non certo meno importante, che è rappresentato dalla cybersecurity. Monitorare il più perfettamente possibile la rete idrica equivale a riuscire a controllarne la sicurezza da eventuali attacchi cyber, che in generale dal lockdown in poi si sono intensificati in diversi ambiti economici e non, tra i quali quello energetico.

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